Anche impronte e reperti conservati sotto esame
Oltre alla spazzatura e ai campioni autoptici, i periti dovranno analizzare impronte conservate su acetati e altri oggetti rinvenuti nella villetta di Garlasco, rimasti per anni archiviati senza essere analizzati. I materiali, sequestrati anche 8 mesi dopo il delitto, saranno ora sottoposti a una verifica approfondita per individuare eventuali tracce genetiche o ematiche.
Finora, secondo le analisi preliminari, non sono state rilevate tracce di sangue sui reperti in esame. Tuttavia, l’obiettivo dell’incidente probatorio è stabilire con certezza la presenza o l’assenza di altri profili genetici. Solo i risultati definitivi della relazione tecnica dei periti potranno fornire un quadro solido, riconosciuto processualmente, su cui basare eventuali nuovi sviluppi investigativi.
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Il nodo Andrea Sempio e le nuove indagini
Il contesto dell’incidente probatorio si inserisce nelle nuove indagini che coinvolgono anche il nome di Andrea Sempio, amico della vittima, su cui si concentrano alcune ipotesi investigative alternative rispetto alla colpevolezza di Stasi, condannato nel 2015 a 16 anni di carcere.
Tuttavia, al momento l’unico elemento concreto è che nella spazzatura analizzata non compare alcun dna estraneo. Questo rafforza la linea già emersa nel processo, ma la riapertura dei reperti apre a verifiche più accurate, soprattutto sui campioni biologici conservati. Come specifica Redaelli, infatti, solo dopo il 4 luglio i periti avranno finalmente a disposizione il profilo genetico completo di Chiara Poggi, necessario per una verifica scientifica indipendente. La verità, se dovrà emergere qualcosa di nuovo, potrà arrivare solo da un’analisi rigorosa dei reperti originali. Tutto resta aperto, in attesa della relazione finale dei periti, attesa nei mesi successivi all’estate.