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Covid, Matteo Bassetti sulla quarta dose: “Così si va poco lontano”

Il direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha detto la sua riguardo alla quarta dose. In particolare, l’infettivologo ha criticato aspramente le scelte attuali del governo. A suo parere con questo metodo “si va poco lontano”. Matteo Bassetti ha parlato sia della gestione delle quarte dosi, con una campagna assolutamente fallimentare in Italia, sia all’obbligo della stessa agli ultra sessantenni.

Matteo Bassetti, la critica alla gestione della campagna vaccinale 2022

Il medico sostiene che la campagna vaccinale intrapresa quest’anno per esortare gli italiani a fare la quarta dose, sia un fallimento. “Purtroppo c’è da dire che questa campagna vaccinale 2022 rende ancora più merito al grande lavoro fatto dal generale Francesco Paolo Figliuolo”, ex commissario straordinario per l’emergenza Covid. Il direttore della Clinica di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova ha elogiato il lavoro di Figliuolo. Grazie a lui infatti milioni di italiani hanno scelto di vaccinarsi. “Meno male che c’è stato Figliuolo che ci ha permesso di vaccinarci nel 90% dei casi. Quindi un applauso ancora più forte oggi va a lui. Mentre è un disastro annunciato quello delle quarte dosi. E credo che la campagna fatta in questo modo, e lanciata in questi giorni con testimonial il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, ne sia la dimostrazione. È una campagna molto ideologica e con l’ideologia nella medicina si va poco lontano”.

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Matteo Bassetti, quarta dose agli ultra sessantenni: “Secondo me sarà un fallimento”

Solo qualche giorno fa Matteo Bassetti si era espresso anche riguardo al vaccino per gli ultra sessantenni. Cosa succederà nei prossimi mesi? “Se ti vuoi fare la quarta dose oggi vai a fartela. Non c’è nessun problema, ma devi sapere che se arriverà, come ormai penso, il vaccino aggiornato, a novembre comunque farai la quinta dose”, ha proseguito Bassetti.

Secondo l’infettivologo, obbligare adesso la fascia di popolazione più giovane è inutile. Piuttosto, avrebbe insistito con gli ultraottantenni, e con chi veramente corre seri rischi. Dopotutto “i sessantenni sani che hanno ricevuto tre dosi hanno una copertura nei confronti della malattia grave ancora eccezionale. Tuttavia la strada intrapresa dal governo è stata un’altra. Secondo me sarà un fallimento: arriveremo a settembre che non saranno moltissimi tra gli over 80 quelli che si saranno vaccinati”.

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