Morte di Laura Grillo: è giallo, indagini in corso
«Rinnoviamo l’impegno a promuovere una cultura dell’ascolto e a rafforzare i servizi di supporto psicologico. Nessun collega deve sentirsi solo di fronte alle difficoltà. Mai», ha detto Vincenzo Incampo. Un messaggio forte, che arriva all’indomani di altri casi analoghi. Come quello di Beatrice Belcuore, carabiniera trovata morta a 25 anni nella sua caserma: la sua inchiesta, inizialmente archiviata, è stata recentemente riaperta. E ancora, quello del generale Pietro Oresta, rimosso dal suo incarico dopo un discorso agli allievi nel quale aveva detto: «Prima venite voi, poi la divisa». Parole che, in un contesto ancora troppo rigido, hanno fatto rumore. Forse troppo.

Il bisogno urgente di una svolta culturale
La morte di Laura Grillo, qualunque ne sia stata la causa, riapre una ferita profonda: quella di un sistema che fatica a prendersi cura dei suoi servitori. Uomini e donne che, sotto l’uniforme, restano persone. Con ansie, fatiche, dolori. E, a volte, con silenzi che nessuno riesce a rompere. Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha chiesto di superare ogni tabù, di affrontare finalmente in modo serio e strutturato il tema del supporto psicologico all’interno delle forze armate. Non con slogan o frasi di circostanza, ma con investimenti, formazione e una cultura interna che non giudichi la fragilità come una colpa. «Alla famiglia di Laura, ai suoi colleghi e a tutti coloro che le hanno voluto bene», ha concluso Incampo, «va il nostro pensiero più sincero e la massima vicinanza in questo momento di immenso dolore».