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“La moglie del ministro salta la fila”: la denuncia e le polemiche. Come si giustifica lui

Le dichiarazioni di Adolfo Urso

Il ministro Urso ha risposto pubblicamente alle critiche attraverso un’intervista, precisando la sua posizione sui fatti contestati. Ha dichiarato: «Ho accompagnato mio figlio di sette anni e mia moglie in aeroporto prima di andare al ministero. È compito della scorta la valutazione delle condizioni di sicurezza. Mi rammarico se questo possa aver recato disagio ad altri. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce». Ha inoltre aggiunto: «Ero vicino a mia moglie. Avevo un incontro importante quindi ho trascorso tutto il tempo al telefono per preparare ogni cosa al meglio. Non ho notato niente». Il ministro ha specificato di non essere partito con la famiglia: «Ho accompagnato mia moglie e mio figlio, come dicevo. Dovevo partecipare al tavolo al mio ministero con regione e comuni per un accordo di programma sull’Ilva. L’incontro si era concluso nella tarda serata di lunedì ed è ripreso nella mattinata». Secondo quanto riferito da Urso, la valutazione sulle procedure di sicurezza e sull’eventuale precedenza in fila spetta esclusivamente agli uomini della scorta.

Le dinamiche della sicurezza e il ruolo della scorta

Nel sistema italiano, la presenza della scorta ministeriale è regolamentata da disposizioni di pubblica sicurezza che mirano a garantire l’incolumità di figure istituzionali e dei loro familiari. Tuttavia, la gestione delle procedure all’interno degli aeroporti può diventare controversa, soprattutto quando si tratta di atti percepiti come favoritismi. Nel caso specifico, il ministro Urso ha ribadito: «Non mi sono accorto di nulla, ripeto ero al telefono». Ha poi aggiunto che la scorta ha fatto passare avanti sua moglie e suo figlio, ma che «è la scorta a valutare le condizioni, io ero accanto a mia moglie anche se al telefono. Per l’esattezza portavo la sua valigia». La vicenda pone nuovamente l’accento sulla necessità di chiarezza e trasparenza nell’applicazione delle regole, nonché sull’opportunità di rivedere alcune pratiche operative in ambito aeroportuale. In assenza di una comunicazione ufficiale che smentisca o confermi nel dettaglio la dinamica, rimane centrale il tema dell’equità e del rispetto verso tutti i cittadini, indipendentemente dal ruolo ricoperto.

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