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Pensioni, ci saranno tagli? L’indiscrezione

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Riforma Pensioni 2023 ultime news. A che punto è la Riforma Pensioni? Gli italiani se lo chiedono dopo che in campagna elettorale è diventato quasi un cavallo di battaglia del centrodestra. La verità è che la manovra si trova ancora in alto mare e i futuri pensionati non sanno ancora a che età andranno in pensione e soprattutto quanto percepiranno. Potrebbero esserci, infatti, anche diversi tagli. (Continua…)

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Riforma Pensioni 2023, le ultime news

La Riforma pensioni è ancora in stallo. Nonostante se ne sia parlato tanto in campagna elettorale, il nuovo Governo, presieduto da Giorgia Meloni, non ha varato ancora nulla. Cosa accadrà in futuro per gli aspiranti pensionati al momento non è dato sapere. I discorsi tra governo e parti sociali sono ancora fermi. La notizia più brutta per i futuri pensionati è che, visti i recenti dati legati spesa previdenziale evidenziati dall’Inps, si punterà probabilmente a limitare il più possibile le uscite anticipate. Si potrebbe optare, dunque, per Quota 103 e non si tratta assolutamente di una buona notizia. (Continua…)

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Cosa accadrà

Gli italiani dunque si chiedono cosa accadrà alle pensioni. Nel frattempo, la famosa Legge Fornero dovrebbe restare immutata: la pensione di vecchiaia a 67 anni o anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (12 mesi in meno per le donne). Secondo quanto riporta il sito investireoggi, “Il governo punta, invece, a modificare l’ordinamento nella parte in cui è concessa la pensione ai lavoratori contributivi puri al raggiungimento dei 64 anni di età con almeno 20 anni di versamenti. A oggi ne hanno diritto solo coloro che possono beneficiare di una pensione non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale, circa 1.409 euro al mese. Soglia che potrebbe scendere a 1,5-1,6 volte l’assegno sociale per ampliare la platea dei lavoratori. A quel punto, si potrà andare in pensione a 64 anni a patto che i contributi versati nel sistema retributivo siano migrati a quello contributivo. Come già previsto per Opzione Donna”. Ci potrebbe essere anche una uscita dal lavoro a 62-63 anni, ma con una penalizzazione commisurata agli anni di anticipo rispetto ai requisiti di vecchiaia.

Addio Quota 41

Per quanto riguarda invece Quota 41, che rappresenta un sogno per molti italiani e anche per alcuni politici, sembra sempre più lontana. I conti, infatti, non tornano e oggi sarebbe un azzardo garantire la pensione con 41 anni di contributi agli italiani. Brutto colpo, dunque, per la Lega di Salvini, che ci puntava molto.

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