La richiesta di misure cautelari rappresenta un segnale della gravità degli elementi raccolti
La richiesta di misure cautelari rappresenta un segnale della gravità degli elementi raccolti dagli investigatori e della necessità di impedire eventuali inquinamenti probatori. L’inchiesta, che si inserisce in un filone già monitorato da tempo, punta a chiarire i rapporti tra funzionari pubblici, amministratori locali e imprenditori attivi nel settore immobiliare. I magistrati stanno inoltre valutando la posizione di altri soggetti coinvolti, con particolare attenzione alle procedure di rilascio delle autorizzazioni urbanistiche e ai flussi di comunicazione tra amministratori pubblici e operatori privati.

Il coinvolgimento di Manfredi Catella e le operazioni della Guardia di Finanza
Tra gli indagati figura anche Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima, società protagonista della trasformazione urbanistica di Milano. Per Catella la Procura ha richiesto la custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato notificato poco prima che si imbarcasse su un volo programmato, a testimonianza della rapidità e della delicatezza delle operazioni investigative. La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni e sequestri di documentazione nell’ambito dell’indagine, coordinata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria. Agli indagati sono stati notificati anche gli inviti a comparire davanti al giudice per gli interrogatori di garanzia, previsti nei prossimi giorni. Gli imprenditori coinvolti risultano legati a progetti immobiliari di grande rilievo per il tessuto urbano milanese. Le attività del gruppo Coima, guidato da Catella, hanno inciso profondamente sullo sviluppo urbano di Milano. Tra le principali realizzazioni figurano Porta Nuova, il riassetto del Pirellino, il recupero dello Scalo di Porta Romana – area destinata a ospitare il Villaggio Olimpico per i giochi invernali del 2026 – e la Biblioteca degli Alberi nella zona di Porta Garibaldi-piazza Gae Aulenti. Questi interventi hanno trasformato il volto della città, contribuendo alla sua proiezione internazionale come esempio di rigenerazione urbana.
L’importanza di tali progetti, soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, accresce la sensibilità dell’inchiesta per le possibili conseguenze sul futuro dei cantieri strategici. L’ipotesi accusatoria ipotizza l’esistenza di meccanismi di scambio illecito e favoritismi nelle procedure autorizzative, elementi che potrebbero incidere sulle tempistiche e sulla trasparenza degli interventi in corso. Il coinvolgimento di figure di primo piano dell’imprenditoria e dell’amministrazione pubblica rende la vicenda particolarmente complessa, sia dal punto di vista giudiziario sia per le ripercussioni sull’immagine della città e sulla fiducia degli investitori. Il monitoraggio delle attività urbanistiche e dei rapporti tra enti pubblici e privati rappresenta ora una priorità per le autorità competenti. L’attenzione della Procura si concentra ora sulla ricostruzione dei rapporti tra amministratori e imprenditori, con l’obiettivo di valutare l’eventuale presenza di un sistema organizzato di scambi illeciti.