
Le dichiarazioni di Donald Trump provenienti dallo Studio Ovale non sono passate inosservate. Con enfasi, l’ex presidente ha dichiarato: “L’Italia può essere il miglior alleato degli Stati Uniti se Meloni resta premier”. Un endorsement chiaro e diretto, che ha avuto un forte impatto politico. E Mattarella pare abbia arricciato il naso davanti a questa dichiarazione. (Continua dopo le foto)
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Il Quirinale irritato, ma prudente
A Washington, la stampa ha interpretato queste parole come un segnale di continuità transatlantica, in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Tuttavia, a Roma, l’effetto è stato di una scossa istituzionale, che ha toccato anche i piani alti del Quirinale. Nonostante l’assenza di reazioni ufficiali, nei corridoi del Colle si percepisce un certo disappunto. Fonti vicine al Giornale d’Italia parlano di una sensazione di ingerenza irrituale, soprattutto per il momento scelto: in piena legislatura segnata da tensioni interne e preoccupazioni da parte di Bruxelles. (Continua dopo le foto)
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Perché Trump sostiene Meloni? Il precedente
In questo contesto, dominato da scenari di elezioni anticipate o soluzioni di sistema, la dichiarazione di Trump ha scosso le istituzioni italiane. Sembra quasi che gli Stati Uniti abbiano deciso di sostenere Meloni in un momento complesso, blindando la sua posizione. Trump non è nuovo a questo tipo di endorsement. Già in passato, aveva sostenuto Giuseppe Conte, ribattezzandolo “Giuseppi” in un periodo di crisi politica, portando alla formazione del governo Conte II. Oggi, il parallelo con Meloni è evidente.
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