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Trump-Putin, è scontro: poi la mossa che gela il mondo intero

Trump-Putin, è scontro: poi la mossa che gela il mondo intero – Donald Trump alza il tono contro Vladimir Putin. Il presidente degli Stati Uniti, parlando con la stampa a margine dell’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha espresso frustrazione per l’andamento della guerra in Ucraina e ha puntato il dito contro il presidente russo: “Dice un sacco di stron**te, sta uccidendo troppe persone”.

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Trump-Putin, è scontro: poi la mossa che gela il mondo intero

Parole dure, accompagnate dalla minaccia di nuove sanzioni contro Mosca. Trump ha anche lasciato intendere che Washington è pronta a rafforzare il supporto militare a Kiev, valutando l’invio di un ulteriore sistema di difesa Patriot. “Invieremo altre armi. Dobbiamo farlo. Devono essere in grado di difendersi. Ora vengono colpiti molto duramente”, ha detto. Mentre Trump si mostrava deciso a rafforzare l’appoggio all’Ucraina, è emerso un colpo di scena interno all’amministrazione. Lo stop temporaneo alla consegna di armi a Kiev, inizialmente previsto nel pacchetto approvato sotto Joe Biden, è stato deciso dal nuovo segretario alla Difesa Pete Hegseth. Motivo ufficiale: una verifica delle scorte dopo i recenti raid israeliani su obiettivi iraniani.

Stop invio armi a Kiev: Hegseth non avrebbe informato la Casa Bianca

Tuttavia, secondo la CNN, Hegseth non avrebbe informato la Casa Bianca prima di autorizzare la sospensione. Fonti interne confermano che nemmeno Trump, né i suoi principali consiglieri — tra cui Keith Kellogg e il segretario di Stato Marco Rubio, oggi anche a capo della Sicurezza nazionale — erano al corrente della decisione, appresa solo a cose fatte e tramite la stampa. “Non lo so, perché non me lo dite?”, ha risposto Trump, visibilmente infastidito, ai giornalisti che lo incalzavano sulla paternità dello stop. A gettare acqua sul fuoco ci ha provato il portavoce del Pentagono, Kingsley Wilson, spiegando che Hegseth ha fornito al presidente un quadro generale sulle scorte e che l’intero processo è stato “coordinato a livello governativo”. Ma la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha precisato in una nota che Trump ha comunque deciso di proseguire con la fornitura di armi difensive all’Ucraina: “Il presidente ha piena fiducia nel segretario alla Difesa”, ha aggiunto, ribadendo che le verifiche del Pentagono servono a garantire che il supporto agli alleati sia sempre coerente con gli interessi strategici americani.

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