
C’è un’isola nel Nord Atlantico che vive sotto l’ombra di un vulcano, o meglio, di una catena di crateri instabili che più volte hanno costretto a fermare i voli in Europa, spezzando la routine quotidiana con colonne di fumo e fiumi incandescenti. È un luogo dove la terra pulsa, si spacca, e a ogni segnale si teme il peggio. Lì, proprio in questi giorni, la terra ha ricominciato a tremare. Ma questa volta, lo scenario sembra farsi ancora più familiare, quasi ciclico, come se la natura avesse ormai preso un ritmo proprio, inesorabile.
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Eruzione vulcanica: nuovo episodio di un ciclo inquietante
Per la dodicesima volta dal 2021, una nuova eruzione vulcanica ha acceso i riflettori su questa zona fragile e affascinante. Solo nel 2023, le eruzioni erano state nove, segnale evidente di un ciclo attivo e persistente. Come riporta Il Messaggero, questa ennesima manifestazione si è accompagnata a oltre 130 scosse sismiche rilevate in poche ore. Le autorità locali hanno immediatamente deciso di evacuare residenti e turisti, nel timore che la situazione potesse precipitare. Coinvolti in particolare i campeggiatori e i visitatori di una celebre attrazione termale, molto nota anche ai viaggiatori italiani.
I vulcanologi sono in piena attività: squadre dell’ufficio meteorologico islandese sono state inviate in elicottero, insieme alla guardia costiera, per sorvolare l’area dell’eruzione e valutare in tempo reale la direzione della lava e l’estensione dell’attività. I primi rapporti rassicurano: “Al momento la situazione non è considerata pericolosa”, riferisce il sito islandese Visir. Ma la prudenza resta massima.
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Villaggi evacuati in Islanda: torna l’allerta tra la popolazione
Il villaggio costiero coinvolto in questa nuova emergenza è stato già più volte evacuato negli ultimi mesi. Una comunità abituata a convivere con l’imprevedibile, ma che ad ogni segnale sismico rivive il trauma del disastro. Le autorità hanno disposto una nuova evacuazione preventiva: la popolazione ha lasciato le abitazioni, seguita dai turisti alloggiati nel campeggio locale e nella vicina zona termale, ormai simbolo del turismo islandese.
Secondo Minney Sigurdardottir, dell’ufficio meteorologico islandese, “gli unici problemi potrebbero derivare da una eruzione prolungata che potrebbe portare le colate laviche a danneggiare la città di Grindavík”, come ha dichiarato in un’intervista a Rub. Parole che lasciano intendere quanto la durata del fenomeno sia ancora una variabile decisiva.
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