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Sanremo 2023, Pippo Baudo avverte: “Fate attenzione”

News Tv. Pippo Baudo ha parlato di Sanremo 2023 e in particolare ci ha tenuto ad avvertire del rischio di un attacco da parte degli anarchici. Lui di Festival ne ha condotti tre e durante uno di questi è successo che avesse a che fare con un evento di questo tipo. Cos’era successo quella volta e quali sono i rischi di questo Festival?

Sanremo 2023, Pippo Baudo avverte sugli anarchici: "State attenti"
Sanremo 2023, Pippo Baudo avverte sul rischio anarchici

Sanremo 2023, Pippo Baudo avverte sul rischio anarchici

Le forze dell’ordine sono già organizzate per prevenire i danni di un possibile attacco da parte degli anarchici. Il rischio è collegato al caso Cospito, il detenuto che sta portando avanti lo sciopero della fame per protesta contro il 41 bis. Si pensa che per dare importanza a questa protesta, alcuni anarchici potrebbero invadere l’Ariston e disturbare in qualche modo il Festival della canzone italiana.

I rischi ci sono e ne parla Pippo Baudo, che di festival della musica ne ha condotti ben tre. “Questa del rischio dell’arrivo delle proteste degli anarchici a Sanremo è una cosa seria. Ma io sono fiducioso. Credo che il festival abbia i suoi anticorpi. L’organizzazione e la sicurezza è una macchina complessa ma molto rodata”, ha affermato. Per precauzione, la Rai ha fatto ricorso a dispositivi di sicurezza rinforzati.

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Le proteste a Sanremo negli anni passati

“Al festival ne ha viste tante nei suoi 73 anni di storia”, ha raccontato Baudo ricordando le diverse incursioni dell’attualità nella kermesse canora. “Quello che ricordo come il momento di maggiore tensione è sicuramente la protesta dei metalmeccanici del 1984”, riporta Liberoquotidiano.it.

Cos’è successo nell’84? Gli operai dello stabilimento genovese Italsider di Cornigliano erano infuriati perché rischiavano di restare senza lavoro. Si presentarono in 2mila al Festival di Sanremo con vagoni speciali in coda al treno Roma-Ventimiglia, pullman e colonne di auto. Fu Baudo a placare la situazione, in che modo? Il conduttore andò a incontrarli e condusse una delegazione di sei rappresentanti sul palco, a capo Claudio Peirassi. “Per fortuna andò tutto bene. Ma la decisione non fu facile da prendere. Le responsabilità in gioco erano tante”. 

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