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Crisi di Governo, Luigi Di Maio si è “suicidato”: cosa non aveva calcolato

Mario Draghi ha presentato, giovedì 21 luglio 2022, le sue dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In un video dal Quirinale il Segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti ha fatto sapere che “il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri professor Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato ha reiterato le dimissioni sue e del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto, il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”. Le camere sono state sciolte e a settembre si tornerà alle urne. (Continua a leggere dopo le foto)

Crisi di Governo, Luigi Di Maio si è “suicidato”: cosa non aveva calcolato

Una crisi di Governo che poteva essere evitata e nata fondamentalmente a causa del M5s, che ormai in via teorica sembra sempre più diviso in due tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. In un’aula sostanzialmente fredda, l’applauso più intenso e lungo dopo il discorso dell’ex Premier Mario Draghi è stato quello del ministro degli Esteri. Di Maio, infatti, sembrava aver trovato in Draghi una nuova figura da seguire e per questo “quasi a dimostrare con un atto concreto il suo amore per lui – come scrive Libero – Di Maio ha voluto consegnare al capo del governo, cioè al suo santo protettore, una pattuglia di 60 fedeli che, con non troppa difficoltà, ha sfilato al nemico Conte”.

Ma qualcosa è andato storto. Come scrive Corrado Ocone su Libero: “Alla fine si può dire che sia stato un doppio errore, quello a firma Di Maio e quello a firma Draghi. Il primo soprattutto ha generato una serie di (prevedibili) effetti a catena che, in sostanza, ci hanno portato dove siamo arrivati. […] Che in questa partita non solo Conte, come dice la stampa mainstream, ma anche Di Maio si sia suicidato, a me pare evidente”. (Continua a leggere dopo le foto)

 

 

 

Le parole del Ministro degli Esteri dopo lo scioglimento delle camere

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il giorno dopo lo scioglimento delle Camere, ha dichiarato: “Al di là dei nomi quello che si sta delineando è un’area di unità nazionale che si contrappone sicuramente a Conte e a Salvini, ma anche a una destra che ha scommesso per far cadere questo Governo. Gli italiani presenteranno un conto salato a M5s e al leader della Lega”.  Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha detto: “Siamo pronti alla campagna elettorale”. Silvio Berlusconi ha già offerto piccole anticipazioni di campagna elettorale: “Alzeremo le pensioni di tutti al 1.000 euro il mese, per tredici mensilità”. La ministra Mariastella Gelmini, in uscita da Forza Italia: “Stimo la Meloni, ma mi preoccupano i suoi programmi di governo”. E Carlo Calenda, leader di Azione, partito dell’area di centro: “No a una coalizione dai Verdi a Di Maio, sarebbe garanzia di ingovernabilità”.

Mario Draghi, la foto apparsa sui social subito dopo le dimissioni

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