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Green Pass, denuncia di massa a Mario Draghi: cosa sta succedendo

L’accusa verso il Premier è quella di violenza privata. Mario Draghi dovrà rispondere a numerose denunce, a causa dell’operato del suo governo. A Bologna in molti hanno creato una lunga fila davanti alla caserma dei carabinieri di via Vascelli. Queste persone hanno voluto agire concretamente contro le ingiustizie dei dpcm. Soprattutto l’imposizione a vaccinarsi per lavorare.

draghi

 

Moltissime persone contro il Green pass hanno deciso di denunciare il premier Mario Draghi. L’accusa rivolta al premier e ai ministri è quella di violenza privata. L’avvocato Marco Mori, del foro di Genova, ha redatto un documento che contiene tutte le accuse. Nove pagine che spiegano tutte le ingiustizie contenute nei dpcm. Il documento denuncia il reato di violenza privata nelle misure stabilite da Mario Draghi attraverso i recenti decreti. Tutti quanti sostengono che sia illegale vaccinarsi contro la propria volontà, e ora tutti coloro che sono contrari al green pass chiedono giustizia.

Green pass, lunga fila per denunciare Draghi: l’iniziativa

Circa una trentina di persone hanno sporto denuncia contro il presidente del consiglio. Una manifestazione pacifica, contro l’ingiustizia dei decreti. Ogni persona è stata accompagnata nell’ufficio del caso, con mascherina, per procedere all’atto. L’iniziativa è solo la prima: il prossimo lunedì ci sarà un secondo appuntamento per la “denuncia di massa” al Premier. Sono diversi mesi in realtà che arrivano denunce per violenza privata, per attaccare legalmente il governo.

L’avvocato Mori ha redatto una lista di 20 punti, all’interno della quale sostiene che i decreti non siano altro che “un vero e proprio ricatto dietro precisa minaccia e ciò in assenza di un obbligo vaccinale diretto in senso proprio“. Con il documento, i no Green pass chiedono “di ricevere informazione circa eventuale iniziativa archiviatoria“, recapitata allo studio legale dell’avvocato e “si chiede l’emissione dei provvedimenti cautelari meglio visti e ritenuti per interrompere le conseguenze del reato in corso (di violenza privata) visto che il ricatto vaccinale è in piena attuazione e le persone sono costrette per sostenersi a vaccinarsi contro la propria volontà“.

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