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Massimo Galli parla degli effetti del “long Covid”: “Sono quattro mesi che sto male”

Massimo Galli, classe 1951, è un medico e docente italiano. Dopo essersi diplomato al Liceo classico Cesare Beccaria, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano nel 1976. Dal 1978 lavora nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco, di cui è Primario dal 2008. Inoltre è Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università di Milano dal 2000. Massimo Galli come tanti medici in prima linea durante la pandemia ha contratto il Covid-19 e ora sta combattendo contro gli effetti indesiderati lasciati dal virus. Intervistato dal settimanale Oggi ha parlato in mondo particolare delle conseguenze del “long Covid”. (Continua a leggere dopo la foto)

Massimo Galli parla degli effetti del “long Covid”: “Sono quattro mesi che sto male”

Il dottor Massimo Galli sta combattendo contro gli effetti indesiderati del “long Covid”, dopo aver contratto il virus lo scorso anno a Capodanno. Il noto infettivologo al settimanale Oggi ha ammesso: “L’infezione non è stata una passeggiata ma non fossi stato tri-vaccinato sarei stato molto peggio. Ora mi piaccia o no, devo ammettere che sono quattro mesi che non sto bene. Mi ritrovo molle come un fico alle 4 del pomeriggio. Mi comporto come se non la sentissi, questa stanchezza, ma c’è”. Il professore, poi, durante un suo intervento ai microfoni di Radio Capital, ha commentato la situazione in Cina e sul lockdown di Shanghai ha detto: “Si sta sbagliando, perché si comportano con Omicron e figli così come si sono comportati con la variante di Wuhan, ma queste varianti hanno maggiore capacità di diffusione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sull’obbligo o meno della mascherina al chiuso

Sempre attraverso i microfoni di Radio Capital, Massimo Galli è tornato a parlare dell’obbligo o meno della mascherina al chiuso: “Togliere le mascherine al chiuso è una discreta corbelleria perché è uno strumento di protezione individuale e, in determinati contesti, toglierle vuol dire non considerare i fragili. Se una persona non ha un quadro brillante dal punto di vista immunitario, può farsi tutti i vaccini che vuole ma comunque avrà una protezione parziale o assente. Se vuole andare su un mezzo pubblico, metterà la mascherina, ma se gli altri non l’avranno questa persona rischia. Al cinema o al teatro il discorso è lo stesso”. 

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