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Napoli, Draghi accolto con insulti e proteste: il gesto inaspettato del premier

L’accoglienza a Mario Draghi a Napoli non è stata delle migliori. Urla e insulti hanno accompagnato la presenza del premier nella città di Totò. Il presidente del consiglio si trovava a Napoli per sottoscrivere il “Patto per Napoli”, con il quale il Governo stanzia 1 miliardo 231 milioni di euro per risanare il bilancio deficitario del comune. Mentre raggiungeva l’auto, dopo aver mangiato un gruppo di protestanti lo ha assalito: il suo gesto lascia senza parole.

Mario Draghi a Napoli, l’accoglienza della città

Al suo arrivo in città il premier è stato accolto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e dalla presidente del Consiglio comunale Enza Amato. I quattro si sono recati al Maschio Angioino di Napoli, per la sottoscrizione del patto. Tuttavia i cittadini napoletani non hanno apprezzato la visita di Mario Draghi. Fuori dalle istituzioni una folla in protesta. I manifestanti si lamentavano dell’aumento delle spese militari previsto dal Governo.

“No alle armi sì al lavoro” e “zero soldi agli arsenali, più fondi agli ospedali” sono alcuni degli striscioni esposti dai contestatori, tra i quali anche alcuni esponenti del comitato che si batte contro la chiusura dell’ospedale San Gennaro. Proteste anche contro il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Gli attivisti del Movimento dei disoccupati “7 novembre” hanno anche acceso un fumogeno rosso nel vicino slargo sotto al murale di Totò. E ancora molti no vax hanno urlato contro il presidente per l’ingiustizia dell’obbligo vaccinale.

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Il gesto inaspettato del premier in risposta agli insulti

Dopo l’appuntamento istituzionale il premier ha raggiunto Rione Sanità per una visita. Mario Draghi aveva appena finito di pranzare in una pizzeria insieme al sindaco Gaetano Manfredi e con il presidente della Regione, De Luca. Quando è uscito dal locale subito in molti ne hanno approfittato per riempirlo di insulti. Tra questi anche una decina di no vax. Il premier però usa la tecnica dell’indifferenza: alza la mano, saluta e sorride ai contestatori che gli urlano contro.

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