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Sarah Scazzi, dopo anni la verità: il retroscena inedito sul matrimonio

Quello del delitto di Avetrana è stato senza dubbio uno dei casi che più ha sconvolto il nostro Paese. L’omicidio commesso il 26 agosto 2010 in provincia di Taranto a danno della quindicenne Sarah Scazzi tenne col fiato sospeso migliaia di Italiani. Una vicenda culminata nell’annuncio del ritrovamento del cadavere della vittima in diretta sul programma Rai «Chi l’ha visto?», dove era ospite, in collegamento, la madre di Sarah, Concetta Serrano Spagnolo.

Sarah scazzi

Omicidio di Avetrana, dopo anni la verità sulla morte di Sarah Scazzi

Il 21 febbraio del 2017 la corte suprema di Cassazione ha definitivamente riconosciuto colpevoli e condannato all’ergastolo per concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima, confermando la condanna già inflitta in primo grado e in appello dalla corte d’assise di Taranto. Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato condannato invece alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Carmine Misseri, fratello di Michele, è stato condannato in via definitiva a 4 anni e 11 mesi di reclusione per concorso in occultamento di cadavere. Il movente venne individuato nella gelosia morbosa che Sabrina Misseri nutriva nei confronti di Sarah per via di Ivano Russo, 27enne di Avetrana con la quale la prima aveva un flirt.

Sarah scazzi

 

Sarah scazzi

Cosa è venuto fuori dai tabulati telefonici

I tabulati telefonici, acquisiti durante le indagini e spesi al processo, hanno dimostrato che Sabrina Misseri inviasse all’amato Ivano ben 4500 messaggi giornalieri. Lo chiamava addirittura “Dio” in alcuni sms: nutriva per lui una vera e propria ossessione. Dai messaggi tra i due emergerebbe anche altro: la fine di un matrimonio, come scrive “Più Donna”.

Sarah scazzi

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Omicidio di Avetrana, il retroscena choc sul matrimonio

I mesi che precedono la morte di Sarah segnano la fine di un matrimonio: quello tra Cosima e Michele. È un dato emerso al processo sempre dalla lettura dei messaggi scambiati Sabrina e Ivano. La Misseri scriveva al Russo: “Io me ne andrei sul serio ma non voglio lasciare mio padre nelle grinfie di mia madre”; “Mio padre è l’unico a cui sono legata tantissimo della mia famiglia”; “Mi sa che i miei si separano. Oggi tutti e due si sono sentiti male anche a livello di salute”; “Cioè che ti devo dire? Mia madre non cucina più per mio padre e quindi lo faccio io”. E ancora: “Stanotte mio padre ha dormito nella mia camera e stamattina presto ho fatto finta di dormire ma l’ho sentito piangere”; “Ieri per salvare mio padre mi sono beccata due piatti. Uno al collo e uno alla schiena”. Parole chiare, nette. Un retroscena choc. (continua a leggere dopo le foto)

Sarah scazzi

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Sarah Scazzi e il movente della gelosia

La situazione è precipitata nella notte tra il 3 e il 4 agosto del 2010 quando, trovandosi al solito pub, Ivano ha chiesto a Sabrina di fare un giro in auto. L’intento quello di consumare un rapporto sessuale: tra i due però non sarebbe mai successo nulla. Ivano fa un passo indietro nel momento in cui comprende che i sentimenti della giovane sono troppo profondi. Sabrina, dal canto suo, delusa per l’accaduto, commette allora l’errore di riferire quanto successo all’amica Mariangela Spagnoletti in presenza della cugina Sarah, che racconta tutto al fratello tornato dal Nord Italia. La voce si sparge nel paesino, è l’inizio della fine. Un colloquio pacificatore non porta a nulla: tra Sabrina e Ivano lo strappo è per sempre. I giorni successivi alla litigata tra Sabrina e Ivano, Sarah e quest’ultimo continuano a sentirsi e a scambiarsi messaggi anche nel cuore della notte. Sabrina è sempre più furiosa con la cugina, alla quale attribuisce tutte le responsabilità per la fine di ogni tipo di rapporto con Russo. Il movente del delitto sarebbe dunque ascrivibile al sentimento di gelosia che Sabrina nutriva nei confronti della cugina Sarah.

 

 

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