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“Oggi è un altro giorno”, la lotta di Alvaro Vitali contro la depressione: “Non volevo vedere più nessuno”

Alvaro Vitali si è raccontato durante un’intervista a “Oggi è un altro giorno”. Il famoso attore ha raccontato di quel periodo nel quale ha avuto tanto successo e di quello subito dopo nel quale ha vissuto all’ombra della depressione.

"Oggi è un altro giorno", Alvaro Vitali

Alvaro Vitali, la depressione dopo la carriera

L’attore, noto soprattutto per il personaggio di Pierino, ha parlato a Serena Bortone della sua vita professionale. “Ho fatto 4 film con Pierino, poi tante commedie sexy. Circa 5 film l’anno, ma non sono diventato ricco – ha ammesso Vitali -. Distribuzione e produzione mi stipendiavano mensilmente e in questo modo non si guadagna poi molto. Ho comprato la mia casa, poi delle macchine che sono la mia passione, la cambiavo ogni tre mesi”, ha rivelato. Poi l’incubo. “Il telefonino ha smesso di squillare, mi sono sentito escluso dal cinema, non volevo sentire e vedere più nessuno”. L’attore aveva perso la voglia di mettersi in gioco e non voleva saperne più di niente e di nessuno.

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Alvaro Vitali e il rapporto con la moglie Stefania Corona

In un momento di profonda tristezza, ha conosciuto Stefania Corona. La donna lo ha aiutato ad uscire da quel limbo di solitudine. “Insieme da 24 anni, sposati da 15. Quando ci siamo incontrati Alvaro stava vivendo un periodo di depressione – ha raccontato la donna a “Oggi è un altro giorno”- . Aveva girato un film su Pierino che poi non è mai uscito e l’aveva visto come la fine della carriera. Era allegro e generoso in pubblico, ma a casa cambiava ed era triste, senza la voglia di fare più niente. Io l’ho spinto a rialzarsi”.

Alvaro Vitali ha spiegato alla Bortone che lui era veramente come “Pierino” da bambino. “Già da piccolo nel quartiere dove sono nato, a Trastevere, facevo tanti dispetti. Mia mamma mi portava in collegio, io entravo dalla porta principale e uscivo da quella posteriore, andava a prendere l’uva nei campi e io la vendevo. Usavo la fionda per divertirmi a rompere i vetri…”.

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