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Ornella Vanoni e la solitudine “scelta”: «Non ho trovato l’uomo giusto»

Personaggi tv. In un’intervista fiume concessa al «Corriere delle Sera» Ornella Vanoni ha parlato della sua profonda solitudine (voluta), degli amori finiti male, della sfortuna di non aver trovato l’uomo della sua vita. La cantante, che ha ripercorso la sua infanzia, gli esordi e la carriera, ha lamentato anche, ad un certo punto, un mancato riconoscimento dalla sua Milano. Leggi anche l’articolo —> “Che tempo che fa”, clamorosa confessione di Ornella Vanoni

Ornella Vanoni e la solitudine “scelta”: «Non ho trovato l’uomo giusto»

Ornella Vanoni ha sempre vissuto di istinto. È venuta al mondo a Milano il 22 settembre 1934, figlia unica di Nino e Mariuccia Vanoni: «Nasco ricca e annoiata: stavo spesso nella mia stanza. Pensavo a quei fratelli e sorelle che crescono insieme e si tirano le cuscinate: forse è nata allora la mia malinconia», ha raccontato la cantante al «Corriere della Sera». Il suo gioco preferito era la campagna, sul marciapiede sotto casa. «Ma i miei non volevano che giocassi con i figli della portinaia», ha evidenziato l’artista. A proposito dei suoi genitori ha detto: «Due persone borghesi, con un padre che ho amato molto, perché mi faceva tenerezza: c’era in lui qualcosa che non andava, poi ho capito che era depresso». E anche lei ha sofferto di depressione: «Strehler mi diceva che avevo i nervi fragili. Ma non ho mai pensato al suicidio: ero come quelle donne spettinate dei quadri antichi, sempre a un passo dalla follia». (continua a leggere dopo le foto)

L’incontro con Giorgio Strehler

«Non cercavo marito, ma non sapevo bene cosa fare. Avevo l’acne e la tisi. Poi è arrivato Giorgio», ha raccontato Ornella Vanoni. Il primo incontro quando lei aveva solo 15 anni, erano a Santa Margherita Ligure: «Lui era seduto al bar, era bellissimo: era l’amante di un’amica di mia madre. Mia mamma non voleva comperarmi dei pantaloni gialli. Giorgio era accanto a lei: “Ma faccia questo regalo alla bambina”…». Poi si sono rivisti al «Piccolo» e hanno continuato a frequentarsi: «La verità è che mi ha cambiata Giorgio: si è innamorato di me, mi ha dato dei libri e parlato della vita». Era sposato e lavorava al teatro, due cose che i genitori della Vanoni faticarono a mandare giù: «La borghesia ha sempre visto il teatro come qualcosa di peccaminoso. Il parrucchiere mi diceva: “Non fare questo ai tuoi genitori”». (continua a leggere dopo le foto)

Ornella Vanoni e la solitudine: «Amici? Ti accorgi col tempo che sono solo conoscenti»

Ornella Vanoni ha ammesso di aver sofferto tantissimo però per Gino Paoli, che neppure piaceva ai suoi genitori. A proposito del rapporto che ha con gli amici, la cantante ha dichiarato invece: «Passano gli anni e ti accorgi che sono conoscenti. Mi sono rotta il femore e solo Mario Lavezzi e Piero Salvatori sono venuti a trovarmi. E Stella Pende, la mia migliore amica. Sulla sorellanza ho delle riserve». Alla domanda “Si è pentita di aver costruito una famiglia?”, Ornella Vanoni ha replicato: «Non ho trovato l’uomo giusto. Tornando indietro lo cercherei con dei figli, così si fa un bel casino insieme». (continua a leggere dopo le foto)

Ornella Vanoni e l’affondo duro alla città di Milano

Poi la considerazione amara sulla sua città: «Non trovo giusto che Milano non mi riconosca nulla. A Carnevale in città sfilano tre maschere: quella di Berlusconi, del cardinal Martini e la mia. Dovrò rappresentare o no qualcosa per la città?». E ancora: «Da morta daranno il mio nome a una via: non mi interessa. Vorrei occuparmi da viva di un teatro, come Renato Pozzetto, che è coinvolto nel Lirico. Oppure occuparmi delle carceri: a Bollate c’è un gruppo di detenuti che vorrebbe cantare», ha dichiarato la Vanoni. Quando le è stato chiesto “Le piace ancora Milano?”, con il suo solito aplomb la cantante ha sussurrato: «No, è isterica. Per viverci bisogna essere dei nababbi». Leggi anche l’articolo —> Avete mai visto il figlio di Ornella Vanoni? È identico a lei

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