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Alessia Pifferi, le sue parole sulla morte della figlia Diana mettono i brividi

Alessia Pifferi, le sue parole sulla morte di Diana

Alessia Pifferi è accusata delle morte della figlia Diana. La donna avrebbe abbandonato la bambina da sola in casa per una settimana, al termine della quale la piccola, di 18 mesi, è stata trovata morta. Alessia Pifferi al momento si trova nel carcere di San Vittore a Milano. Spunta fuori un’intervista di una donna, Sara, che si trovava in prigione con lei. Alessia avrebbe ammesso dei fatti raccapriccianti che riguardano la morte della figlia. Cosa ha detto.

Alessia Pifferi in carcere parla della morte della figlia

Alessia Pifferi, le parole dal carcere sulla morte di Diana

Alessia vedeva la piccola Diana come un peso. Come ha spiegato il gip Fabrizio Filice, la donna soffriva di una “evidente instabilità affettiva recentemente” manifestata “in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze” alla bambina. Pur di recuperare il suo rapporto con il compagno, la Pifferi avrebbe abbandonato la bimba in casa da sola, preferendo rimanere con lui.

Ora la donna si trova in carcere. Alessia ha confidato la sua storia a Sara, sua compagna di prigione. Sara ha raccontato delle conversazioni avute con la Pifferi in un’intervista alla trasmissione Iceberg Lombardia che è andata in onda giovedì 29 settembre su Telelombardia. La ragazza, che adesso si trova agli arresti domiciliari, ha raccontato di aver passato molto tempo con Alessia. Sara ha dichiarato che la donna non si rendeva conto di quello che aveva fatto. “Spesso cadeva su questo discorso, puntualizzava molto il fatto che se non fosse stato per il suo compagno sua figlia avrebbe potuto essere ancora viva. Dava molto a lui la colpa”.

Alessia Pifferi, le accuse al compagno


“Sono la mamma di Diana, la bambina di 18 mesi che è morta”, le ha detto inizialmente Alessia. Poi le due hanno iniziato a confidarsi. “All’inizio soprattutto non voleva assolutamente scendere a camminare anche questa cosa mi ha fatto capire il suo malessere”, ha raccontato Sara. “L’ho vista lucida a metà. Si vedeva che aveva un distacco netto con la realtà, però allo stesso tempo si vedeva e si sentiva nelle sue parole che c’era tanto dispiacere”.

Alessia non si rendeva conto di quanto aveva fatto. “Puntualizzava molto il fatto che se non fosse stato per il suo compagno sua figlia avrebbe potuto essere ancora viva. Dava molto a lui la colpa. E anche in questo ho visto il suo distaccamento con la realtà. Lei quando ha visto che quest’uomo spariva e poi tornava, per non “scombussolare” la bambina ha deciso di non portarla con lei”. Alessia Pifferi, dunque, non si è voluta assumere le proprie responsabilità. Secondo Sara, non era lucida. “Non è che lo fa per discolparsi, ne è proprio convinta. Mi ricordo questa frase che lei mi disse: ‘La mia bambina aveva 18 mesi, però era molto indipendente. Riusciva a mangiare da sola’. Come per dire, sì l’ho lasciata sola ma perché sapevo che poteva stare da sola”.

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