
Alga tossica nei mari italiani: le coste più colpite e i rischi per la salute – Torna l’incubo lungo le coste italiane: con l’estate avanzata e le temperature in costante rialzo, una vecchia conoscenza dei mari italiani si riaffaccia con forza. Invisibile a occhio nudo, ma in grado di cambiare il volto delle acque, e soprattutto di rappresentare un rischio concreto per la salute. Si chiama Ostreopsis ovata, ed è un’alga tossica che, favorita dal mare calmo e dal clima torrido, sta tornando a proliferare in diverse regioni costiere italiane. Le prime segnalazioni, arrivate attraverso i monitoraggi delle ARPA regionali, tracciano un quadro che va seguito con attenzione: Liguria, Toscana, Puglia e Sicilia sono tra le zone maggiormente interessate. E la situazione è in costante evoluzione.

Cos’è Ostreopsis ovata e perché è pericolosa
L’Ostreopsis ovata è un’alga microscopica tropicale, quasi invisibile, ma capace di dare origine a fenomeni di “fioritura” che alterano visibilmente l’ambiente marino: acqua torbida, schiume in superficie, e in alcuni casi un caratteristico odore irritante. Il problema principale, però, non è estetico. Questa alga rilascia una tossina, chiamata ovatossina, simile alle palitossine, che può essere inalata attraverso l’aerosol marino, assorbita per contatto o ingerita consumando molluschi e pesci contaminati. Gli effetti sull’uomo possono variare da disturbi lievi (tosse, irritazioni, malessere generale) fino a intossicazioni vere e proprie nei casi più gravi.

Le zone più colpite lungo il litorale italiano
Dai rilievi più recenti, le fioriture dell’alga si concentrano soprattutto in tratti di mare poco profondi, con ricambio idrico scarso, fondali rocciosi o ciottolosi e presenza di macroalghe. Ecco il quadro aggiornato, secondo i dati delle ARPA:
- Liguria: da Bordighera a San Lorenzo al Mare (Imperia), da Genova Levante a Camogli e da Chiavari a Sestri Levante (Genova), sono stati registrati valori superiori a 10.000 cellule/litro, con conseguente attivazione della fase di allerta.
- Toscana: in particolare nel litorale massese, l’area di Massa Centro ha superato le 18.000 cellule/litro. La situazione è invece in miglioramento alla foce del Ricortola, con soli 40 cellule/litro.
- Puglia: presenza dell’alga rilevata a Bisceglie e Otranto, con valori sotto la soglia di allerta, ma comunque significativi.
- Sicilia: picchi a Vergine Maria (Palermo) con 27.000 cellule/litro e a Erice (Trapani) con 13.000 cellule/litro.
Nel complesso, 11 regioni costiere su 15 hanno registrato la presenza dell’alga nel 2024, cioè circa il 70% dei siti monitorati. Emilia Romagna, Marche, Molise e Veneto risultano al momento escluse.
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