![Gallette bio ritirate dai supermercati: i lotti interessati](https://tvzap.it/wp-content/uploads/2023/08/Screenshot-15274-1024x576.jpg)
Social. Gallette bio ritirate dai supermercati: i lotti interessati. Gli operatori del settore alimentare (OSA) hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare il prodotto dal mercato. Nell’apposita sezione del sito ufficiale del Ministero della Salute è stata pubblicata la segnalazione relativa al richiamo precauzionale di alcuni lotti delle gallette al lampone dm Bio a causa della possibile presenza di micotossine. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gallette bio ritirate dai supermercati: i lotti interessati
Nell’apposita sezione del sito ufficiale del Ministero della Salute è stata pubblicata la segnalazione relativa al richiamo precauzionale di alcuni lotti delle gallette al lampone dm Bio a causa della possibile presenza di micotossine. Le gallette richiamate sono state prodotte per dm Drogerie Markt Srl dall’azienda Sanorice Netherland bv nello stabilimento di Inductorstraat 72, a Veenendaal, nei Paesi Bassi. L’unità di vendita, invece, è rappresentata dalla confezione da 35 grammi. Il motivo del richiamo è un rischio microbiologico, più precisamente la possibile contaminazione da funghi della muffa.
Nelle avvertenze si avvisano i clienti che chi avesse acquistato il numero di lotto del prodotto in questione (NL157 scad. 04.06.24) non deve consumarlo se presente in casa. Dovranno invece riconsegnarlo presso il punto vendita dm più vicino. Il prodotto verrà sostituito con un articolo a scelta. Anche, in caso di differenza di prezzo, è comunque previsto il rimborso o l’integrazione dell’importo. L’azienda si scusa poi per i disagi arrecati e invita tutti, in caso di domande, a telefonare al Servizio consumatori che rimane a disposizione al numero 800 111 882. (Continua a leggere dopo la foto)
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Alimenti ammuffiti? Ecco che cosa fare
Le muffe sono funghi microscopici che si sviluppano in presenza di temperature comprese tra i 15 e i 30°C e soprattutto dove c’è un’umidità superiore al 65%, ma possono proliferare anche nei frigoriferi. Le muffe più pericolose sono le micotossine che, se sviluppate su un alimento, possono essere fonte di intossicazioni a livello del fegato, dei reni, dei centri nervosi o del tratto digestivo, o addirittura cancerogene. La prima regola da seguire quando vediamo un cibo ammuffito è quella di non mangiarlo e di buttarlo, perché eliminare solo la parte deteriorata spesso non ci garantisce che il fungo non abbia intaccato anche il resto del prodotto.