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Autovelox, multa annullata dal Tribunale di Vicenza: cosa può cambiare da ora

Il Tribunale di Vicenza ha cassato una multa per eccesso di velocità presa con autovelox. Per la prima volta ha vinto l’automobilista e questa vittoria potrebbe davvero cambiare la sorta di tante multe simili, aprendo la strada al possibile ricorso per motociclisti e automobilisti sanzionati.

Ha vinto il ricorso di una multa per eccesso di velocità: il caso

Nel caso oggetto di valutazione da parte della Cassazione, un automobilista aveva ricevuto una sanzione per eccesso di velocità (viaggiava a 62 km/h in un tratto con velocità massima a 50 km/h).  L’auto civetta della velocità era in sosta a bordo strada e priva dei colori istituzionali. Il Giudice di Pace di Thiene e il Tribunale di Vicenza avevano respinto il ricorso, ma non la Corte di Cassazione.

I giudici hanno ricordato come già la circolare del Ministero dell’Interno del 14/08/2009 preveda che “le postazioni di controllo mobili possono essere rese ben individuabili ricorrendo, ove possibile, all’impiego di autoveicoli di servizio con colori istituzionali. In alternativa, quando si ha utilizzato un veicolo di serie nella disponibilità della pubblica amministrazione, la visibilità della postazione può essere garantita con la collocazione sul veicolo o in corrispondenza di esso di un segnale conforme a quello previsto per le postazioni fisse, ovvero facendo uso di un dispositivo supplementare a luce lampeggiante blu di tipo mobile”.

La decisione della Corte di Cassazione

Se i veicoli delle forze dell’ordine disposti a bordo della strada per il controllo della velocità non sono ben visibili, insomma, le multe possono essere annullate. Questo può succedere anche se il posto di blocco è preceduto da cartello che avvisa della sua possibile presenza, qualvolta il cartello non sia visibile da parte di automobilisti, camionisti o motociclisti.

La nuova interpretazione delle norme del Codice della Strada, è una vera novità. L’ordinanza 4002 dell’8 febbraio della Corte di Cassazione che cassa una sentenza del Tribunale di Vicenza, apre la strada alla possibilità di un gran numero di ricorsi.

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