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Caso Yara, Vittorio Feltri su tutte le furie: “Questo non giova alla reputazione della giustizia”

Vittorio Feltri ha parlato apertamente del Caso Yara. Il giornalista ha criticato la giustizia italiana e l’esito del processo, a suo dire poco equo. La rabbia del direttore di Libero nasce da un particolare che in un processo è fondamentale: mancano le prove chiave. La difesa di Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambarasio, ha lamentato il fatto che non sono più disponibili le tracce di Dna trovate nel corpo della vittima. Se non ci sono prove concrete della presenza di Bossetti sul luogo del delitto, perché dovrebbe stare in prigione? Questo il punto degli avvocati e di Vittorio Feltri.

Caso Yara, sparite le tracce del Dna sul corpo della vittima

Claudio Salvagni e Paolo Camporini, avvocati difensori di Massimo Bossetti, presunto killer di Yara, hanno sporto una denuncia alla procura venera nel giugno del 2021. Secondo i legali dell’imputato qualcuno potrebbe aver occultato deliberatamente 54 provette contenenti il Dna che è costato l’ergastolo a Bossetti.

Gli inquirenti avevano trovato tracce di Dna sui leggins e sulle mutandine della vittima. Erano state classificate come appartenenti a “Ignoto 1” e attribuite a Massimo Bossetti. La difesa ha sempre lamentato di non aver avuto accesso diretto alle tracce di Dna. Questo perché sembra che la traccia decisiva, quella da cui fu estratto il profilo di “Ignoto 1”, non sarebbe più utilizzabile. L’obiettivo della denuncia era proprio quello di sapere se le prove fossero ancora utilizzabili o se qualcuno abbia compromesso per sempre la possibilità di effettuare dei nuovi studi sul Dna di “Ignoto 1”.

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Vittorio Feltri, giustizia per il Caso Yara

Il direttore di Libero ha dedicato il suo video editoriale di oggi, venerdì 1° aprile al Caso Yara. “Questa storia non è mai finita. La difesa insiste che bisognerebbe produrre effettivamente delle prove concrete che dimostrino la colpevolezza di Bossetti. Le prove non si trovano e non si trova più neanche il Dna che è la prova regina del processo”. Questo è un grande problema per il processo, si può condannare Massimo Bossetti senza prove concrete? “Bossetti se ne sta all’ergastolo da parecchi anni e questo non giova molto alla reputazione della giustizia”.

“Per questo delitto non c’erano indizi che potessero supportare la tesi accusatoria se non questo Dna che adesso non si trova più. Evidentemente si è miracolosamente consumato, dicono i giudici”, ha ironizzato il giornalista. “Ma se non c’è più la prova regina, l’accusa cade. Bisognerebbe quindi rifare il processo in modo da poter valutare meglio le circostanze che hanno portato alla condanna di Bossetti”. Insomma, perché Bossetti deve restare in carcere senza prove della sua colpevolezza? Feltri ha sempre sostenuto la sua innocenza, “non perché abbia fede in un signore che neppure conosco, ma quando non vedo le prove convincenti, comincio a pensare che sia meglio non condannare”. “È molto meglio avere un colpevole libero che un innocente in galera”, ha concluso Feltri.

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