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Covid, quarta dose e green pass: il verdetto di Giorgio Palù (Aifa)

Il presidente del Cda dell’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) e virologo del Comitato Tecnico-Scientifico (Cts) Giorgio Palù, ha fatto il punto sulla pandemia in un’intervista al Corriere della Sera. “È possibile che vengano utilizzati altri richiami”, ha ipotizzato l’esperto. “Magari il prossimo autunno, con un vaccino polivalente e aggiornato, se si conferma l’attuale calo della curva epidemica”.

La pandemia è ormai finita?

“È presto per dire se il Covid-19 sia in via di esaurimento – ha dichiarato l’esperto dell’Aifa -. “Mentre la curva epidemica è in fase di regressione in oltre 20 Paesi del mondo, assistiamo ancora alla rapida crescita dei casi nell’Est Europa e nel Sudest asiatico”, ha spiegato. Il virus insomma, circola ovunque, e continuerà a circolare soprattutto nei paesi più svantaggiati, che non riescono ad attuare le misure di sicurezza necessarie per bloccare i contagi. “Il pianeta è molto più densamente popolato del secolo scorso e non c’è area del globo dove vivano comunità isolate non raggiungibili dal virus”, ha detto Palù.

Il pericolo adesso riguarda la variante Omicron che, secondo l’esperto del Cts, “presenta il più elevato numero di mutazioni finora riscontrate nel Sars-CoV-2. Grazie a loro è diventata più trasmissibile, più attrezzata per evadere la risposta anticorpale innescata da vaccino e infezione naturale e capace di resistere all’efficacia terapeutica della maggior parte degli anticorpi monoclonali”. Tuttavia, “la variante ha acquisito anche nuove mutazioni che la renderebbero incapace di fondersi efficacemente con le cellule del polmone e causare polmoniti gravi.” Secondo Palù “non si può ancora etichettarla come un banale raffreddore, specie nei soggetti gracili e non vaccinati”.

Giorgio Palù, green pass e farmaci contro il Covid

I vaccinati con tre dosi avranno il Green Pass illimitato, questa sembra la direzione del Governo. In realtà non è proprio così, ha spiegato Palù. “Illimitato è, dal punto di vista lessicale, termine improprio per il Green pass. Non si può intendere che il booster conferisce una protezione persistente nel tempo. È più corretto parlare di validità prorogata al momento sine die”, ha puntualizzato il virologo.

L’esperto dell’Aifa ha anche parlato delle terapie con gli anticorpi monoclonali, che sembrano ormai essere tramontate. “Rimangono gli antivirali con maggiore attività. Se usati precocemente in un contesto di prossimità territoriale avrebbero potuto salvare molte vite, ma non sempre è successo. Infatti, tutte le varianti circolate precedentemente erano sensibili a questi farmaci. Oggi contro Omicron è efficace solo Sotrovimab, le cui scorte sono state incrementate dalla struttura commissariale”. Al momento, rispetto alle cure contro il Covid, si parla più di antivirali come il Paxlovid, “Sono un presidio indispensabile per curare la malattia già in atto – ha riferito Palù -. Come i monoclonali potranno essere usati anche per la profilassi nelle persone gracili, esposte al contagio. Non sostituiscono i vaccini che prevengono l’infezione e la malattia: sono l’arma più efficace per contrastare la pandemia.”

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