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Focolaio di legionella in Italia, persone in ospedale: la zona colpita

Misure precauzionali già in atto: acqua calda sospesa

Nel frattempo, la risposta delle autorità non si è fatta attendere. In coordinamento con Metropolitana Milanese Spa (MM), che gestisce il complesso residenziale per conto del Comune, e con Palazzo Marino, sono partite le prime misure preventive. Già dalla giornata di mercoledì 2 luglio, è stata sospesa la fornitura di acqua calda sanitaria nei civici 77, 81, 83, 85 e 87 di via Rizzoli, dove si concentra il focolaio. Contemporaneamente, sono stati effettuati nuovi prelievi di campioni d’acqua, al fine di identificare la presenza del batterio. I risultati sono attesi entro 48 ore, e saranno fondamentali per stabilire l’efficacia della disinfezione già eseguita (una prima volta lo scorso aprile) e ripetuta in queste ore a titolo cautelativo.

Un’indagine serrata per fermare la diffusione

L’intervento di ATS e MM punta ora a mappare con precisione l’impianto idrico del complesso residenziale per capirne vulnerabilità e punti critici. Non si esclude, infatti, che la legionella possa aver trovato terreno fertile in serbatoi o tubature poco utilizzate o mal manutenute, un’eventualità purtroppo non rara nei grandi complessi abitativi pubblici. “Stiamo procedendo con tutti gli accertamenti tecnici necessari”, fanno sapere da MM. “Nel frattempo, raccomandiamo ai residenti di evitare l’uso di acqua calda e di seguire scrupolosamente le indicazioni che verranno fornite, anche attraverso gli amministratori di condominio”, aggiungono.

La comunità preoccupata, ma nessun allarme generalizzato

La situazione resta sotto controllo, ma nel quartiere si respira un’aria di apprensione. Molti degli abitanti temono nuovi contagi. Tuttavia, non si tratta di un’epidemia diffusa: secondo gli esperti, la presenza di più casi nello stesso stabile può indicare una contaminazione circoscritta. La priorità è individuare l’origine e sanificare a fondo gli impianti coinvolti. Intanto, ATS monitora costantemente l’evoluzione del focolaio, mantenendo un dialogo diretto con le strutture sanitarie e con il Comune. L’assessore alla Salute Pierfrancesco Maran ha dichiarato che “la salute pubblica è la priorità assoluta” e che verranno adottate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza degli inquilini.

Il caso di via Rizzoli riporta al centro dell’attenzione un tema spesso sottovalutato: la manutenzione degli impianti idrici nelle case popolari, dove strutture vetuste e manutenzioni irregolari possono diventare terreno fertile per agenti patogeni come la legionella. Il rischio non riguarda solo Milano: negli ultimi anni si sono verificati diversi focolai simili in altre città italiane, sempre connessi a sistemi idrici obsoleti o insufficientemente controllati.

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