Il proprietario di un bar in provincia di Brescia, Yuri Colosio, ha denunciato la violenza di una baby gang che compie i suoi soprusi nella zona del locale. Sono accorsi in suo aiuto gli inviati del programma Le Iene. L’uomo ha denunciato i fatti e appena le telecamere si sono girate dall’altra parte, è scattata la vendetta. La baby gang ha dato fuoco al bar di Yuri.
Brescia, Yuri Colosio denuncia una baby gang di Ghedi
“Io in sei mesi ho preso una bottigliata e tre coltelli alla gola – ha spiega Yuri Colosio nel servizio di Le Iene, dedicato al suo caso -. “Sono una baby gang organizzata. Sono sempre in gruppo, se gli rispondi è finita, ti saltano addosso tutti insieme con il passamontagna. Hanno 18-20 anni e ci sono un paio di minorenni”.
Il giovane gestore del bar di Ghedi ha raccontato un episodio successo lo scorso settembre, che ha come protagonista un ragazzo della gang. “A settembre nel mio locale ha buttato una ragazza su un divanetto, il mio buttafuori ha visto la scena e lo ha allontanato. Questo ragazzo ha estratto il telefono e l’ha usato per dargli un pugno. Gli hanno dato nove punti: aveva la faccia piena di sangue. Sono intervenuto, lui è scappato ed è tornato dopo 5 minuti con un coltello che mi ha puntato in faccia, dicendomi vieni qua che ti apro in due”, ha riferito il gestore davanti alle telecamere di Italia 1.
La risposta della baby gang non tarda ad arrivare
L’inviata Nina Palmieri in seguito ha parlato con il capo della baby gang, un trapper. “Le armi le abbiamo usate solo per il videoclip – ha detto il ragazzino per giustificarsi -. Per diventare famoso devi mostrare queste cose. Se parli dell’amore nessuno ti vede”. Il giovane ha raccontato di avere denunciato a sua volta il barista per averlo provocato. “Se tu mi rompi i c***oni io ho le mani per difendermi”.
Poi, nella notte di ieri mercoledì 16 febbraio, subito dopo la messa in onda del servizio, la baby gang ha consumato la sua vendetta. I ragazzi hanno incendiato il locale di Yuri. “Appena finito il servizio delle Iene questo è il risultato e l’ennesimo sopruso che dobbiamo affrontare – ha scritto sui social Colosio, stanco dell’ennesimo attacco -. A questo punto anche combattere per il diritto al lavoro diventa difficile”. I carabinieri stanno indagando.
