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Guerra in Ucraina, parla una spia russa: “Putin fa di testa sua. Sarà un inferno”

La guerra tra Russia e Ucraina prosegue senza sosta e al dodicesimo giorno di battaglia in molte città i civili sono in trappola sotto le bombe. A Kiev l’esercito russo ha sparato senza alcuna pietà sui civili in fuga, uccidendo anche una mamma con i due figli. Sul piano della diplomazia: oggi si terranno nuovi negoziati; i tentativi di aprire corridoi umanitari risultano sempre estremamente difficoltosi. Inoltre, Putin ha stilato una lista di Paesi ostili alla Russia a causa delle sanzioni e tra questi c’è anche l’Italia. Infine, ha deciso di disconnettere la Russia dall’internet globale. Nel frattempo è arrivata una confessione scioccante da una spia russa. (Continua a leggere dopo la foto)

zelensky

Guerra in Ucraina, parla una spia russa: “Putin fa di testa sua. Sarà un inferno”

Fin dal primo attacco all’Ucraina, Putin sperava in una guerra lampo, che è fallita e ora la Russia rischia una forte crisi economica. Questo il succo del discorso di un analista del Fsb, la principale agenzia russa per la sicurezza. Il testo è stato pubblicato due giorni fa da Vladimir Osechkin, fondatore del portale Gulagu.net specializzato in diritti umani, che lo attribuisce a una fonte interna ai servizi russi: «Non ero sicuro che fosse autentico, perché in passato le autorità ucraine avevano già fatto trapelare false informazioni attribuite al Fsb nell’ambito delle operazioni di guerra psicologica. Stavolta però c’era qualcosa di diverso: il testo arriva da una fonte attendibile ed è molto più lungo di quanto un falsario si azzarderebbe a scrivere. L’ho mostrato a due fonti del Fsb e non hanno dubbi che sia stato scritto da un loro collega».

La spia russa, come riportato dal TPI,  ha esordito dicendo: «Sono un addetto ai lavori dei servizi speciali della Federazione Russa, pubblicherò ciò che penso senza modifiche e censure, perché questo è l’inferno. […] Ad essere onesti, è stato aperto il vaso di Pandora, entro l’estate comincerà un vero orrore a livello globale, la carestia mondiale è inevitabile. […] Non so dirvi cosa abbia spinto i vertici del potere a decidere questa operazione ma ora stanno sistematicamente aizzando i loro i cani contro di noi (i Servizi). […] Un grande caos…soprattutto: nessuno sapeva che ci sarebbe stata una guerra del genere, l’hanno nascosta a tutti. […] Nessuno sapeva che ci sarebbe stata una simile guerra, quindi nessuno si è preparato a fronteggiare tali sanzioni. Questo è il rovescio della segretezza: poiché non è stato detto a nessuno, allora chi avrebbe potuto analizzare ciò di cui nessuno ha parlato?». (Continua dopo a foto)

Una confessione senza precedenti

Poi la spia russa ha continuano dicendo: «[…] La guerra-lampo è fallita. Ora è semplicemente impossibile completare la missione: se Zelensky e le autorità ucraine fossero stati catturati entro i primi tre giorni, avrebbero conquistato tutti gli edifici chiave a Kiev, avrebbero dato loro l’ordine di arrendersi – in quel caso sì, la resistenza si sarebbe placata, almeno in teoria. […] Abbiamo bisogno di 500mila o più soldati per mantenere il controllo del Paese, senza contare i sistemi di approvvigionamento. […] ​​Non so chi abbia inventato la “Blitzkrieg ucraina”. Se ci venissero fornite vere informazioni sui progetti preparatori, indicheremmo almeno che il piano originale è controverso. Ora siamo nella mer*a fino al collo».

Poi continua dicendo: «E non è chiaro cosa fare. […] Ora resta da vedere se qualche consigliere convincerà i vertici del potere ad avviare un conflitto con l’Europa, chiedendo di rimuovere alcune sanzioni. O le ritirano, o è la guerra. E se rifiutano? Non escludo che in seguito saremo coinvolti in un vero conflitto internazionale, come Hitler nel 1939. E alla fine la nostra Z sarà paragonata alla svastica. […] Nonostante il mio cinismo, aggiungo solo che non credo che Vladimir Vladimirovic Putin premerà il pulsante rosso per distruggere il mondo intero. In primo luogo, c’è più di una persona designata a prendere tale decisione, e qualcuno dirà di no. Non esiste un “bottone rosso nelle mani di un solo uomo” […]».

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