Harry teme per la sua vita: l’accusa che ha sconvolto Re Carlo
Buckingham Palace, in risposta, ha mantenuto il consueto gelo istituzionale, affidandosi ad un comunicato laconico. Fonti vicine a re Carlo avrebbero fatto sapere alla BBC che un suo intervento nella vicenda sarebbe stato “costituzionalmente improprio”. Ma per Harry il punto non è legale, è morale. È una questione di fiducia, di legami spezzati. Di sangue, e di tradimento. Eppure, tra le accuse e i rancori, il duca ha lanciato un appello che ha spiazzato molti: «Non ha senso continuare a litigare, poiché la vita è preziosa». Un riferimento non troppo velato alla malattia del padre, a cui è stato diagnosticato un cancro lo scorso anno. Il principe Harry ha ammesso di non sapere «quanto gli resti», e forse è proprio questa consapevolezza che ha spinto il principe cadetto a tentare una timida apertura. (continua a leggere dopo le foto)

Resa dei conti? Cosa bolle in pentola?
Ma le sue parole sono cadute nel vuoto. L’eco di “Spare”, l’autobiografia-bomba pubblicata due anni fa, ancora risuona a corte. Harry lo sa e lo dice: «Alcuni membri della mia famiglia non mi perdoneranno mai per aver scritto quel libro». Ma aggiunge anche: «Li ho perdonati io, dopo aver conosciuto la verità». Nel frattempo, però, la distanza resta abissale. E anche il Regno Unito, oggi, appare lontanissimo. «Non riesco a immaginare un modo per poter riportare mia moglie e i miei figli nel Regno Unito a questo punto», ha detto. Nonostante l’amor di patria, i “tantissimi disaccordi” lo tengono lontano. E lo terranno lontano ancora, fino a che qualcuno non deciderà di fare il primo passo. «Se non vogliono riconciliarsi, dipenderà interamente da loro», ha concluso Harry, con voce rotta. Ma dietro quelle parole c’è più sfida che rassegnazione. È un messaggio che sa di ultimatum, ma anche di resa dei conti imminente.