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Clamoroso dietrofront di Trump: l’annuncio degli Usa scatena la polemica

Clamoroso dietrofront di Trump: l’annuncio degli Usa scatena la polemica – La recente doppia comunicazione del presidente Donald Trump, relativa sia all’invio di armi all’Ucraina tramite il contributo finanziario europeo, sia a un ultimatum di 50 giorni a Vladimir Putin, continua a generare discussioni e riflessioni in ambito internazionale. Se da un lato l’Unione Europea manifesta apprezzamento per il cambio di rotta sulle forniture militari, dall’altro emergono forti dubbi sull’effettiva credibilità di una minaccia che prevede l’introduzione di sanzioni o dazi solo tra quasi due mesi. Secondo numerosi osservatori, tali misure appaiono più come una strategia di pressione che una decisione immediatamente esecutiva.

Clamoroso dietrofront di Trump: l’annuncio degli Usa scatena la polemica

All’interno della NATO, la posizione è improntata alla cautela. Il neo-segretario generale, Mark Rutte, ha sottolineato come sia “ovvio” che siano gli europei a sostenere i costi delle armi americane destinate a Kiev. Parallelamente, Kaja Kallas, Alto Rappresentante UE per la Politica Estera, ha puntualizzato: “Accogliamo l’annuncio, ma vorremmo che gli Stati Uniti condividessero il peso”. Il messaggio dell’Europa è chiaro: l’impegno è importante, ma non si intende assumere in solitaria il ruolo di principale fornitore militare dell’Ucraina.

Rimane centrale il tema delle armi destinate a Kiev

Rimane centrale il tema delle armi che saranno effettivamente trasferite in Ucraina. Da giorni si susseguono indiscrezioni in merito a un possibile invio di missili a lungo raggio, ma nel recente incontro con Rutte, Trump si è limitato a confermare l’invio di sistemi difensivi Patriot, senza fornire dettagli sui missili Atacms o JASSM, richiesti espressamente da Kiev. Nonostante le aspettative suscitate da Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al quale aveva domandato se fosse in grado di colpire Mosca e San Pietroburgo, la Casa Bianca ha recentemente chiarito che si è trattato di “una semplice domanda”, priva di conseguenze operative. Nella giornata successiva, Trump ha precisato che al momento non è previsto l’invio di missili a lungo raggio, pur lasciando aperta la possibilità per il futuro.

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