Identificazione del serpente: il Cervone
Il rettile si è rivelato essere un Cervone (Elaphe quatuorlineata), serpente più lungo d’Italia e tra i più grandi d’Europa. Gli esemplari adulti possono superare i due metri e mezzo di lunghezza. Nonostante l’aspetto imponente, il Cervone è privo di veleno e non costituisce alcun rischio per l’essere umano. Si nutre prevalentemente di piccoli roditori, come topi e ratti, svolgendo un ruolo importante nell’equilibrio ecologico delle aree in cui vive.
Diffusione e habitat del Cervone in Italia
Il Cervone è diffuso soprattutto nelle regioni del centro e sud Italia. Predilige ambienti con vegetazione rada, zone ai margini dei boschi, aree con sassaie, muretti a secco e anche edifici abbandonati. La presenza di questa specie indica uno stato di buona salute dell’ecosistema locale. Dopo la cattura, l’esemplare è stato rilasciato in un’area rurale, lontano dalle abitazioni, per permettergli di tornare nel proprio habitat naturale.
Area dell’avvistamento e tutela della specie
L’episodio si è verificato nella zona del litorale e dell’entroterra di Manduria, in provincia di Taranto, un’area nota per la presenza del Cervone. Il territorio rientra nella Riserva naturale regionale orientata del Litorale Tarantino Orientale, fondamentale per la conservazione della biodiversità. Il Cervone è una specie tutelata dalla Convenzione di Berna, trattato internazionale che mira a proteggere flora, fauna e habitat naturali. La sopravvivenza di questo serpente è minacciata dalla distruzione degli habitat naturali causata dalle attività umane. La presenza nella riserva testimonia l’importanza delle aree protette per la salvaguardia di specie a rischio come il Cervone.