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Madonna di Trevignano, a donare i 123mila euro è proprio lui

Madonna di Trevignano

Social. Madonna di Trevignano, a donare i 123mila euro è proprio lui. Trevignano Romano è un piccolo comune della Città Metropolitana di Roma. Con una popolazione di circa 5.000 abitanti, si trova sul vulcanico Lago di Bracciano. Il paese dista circa 47 chilometri dalla Capitale e ogni giorno ospita tantissimi fedeli in quanto è stato creato un gruppo di preghiera, guidato dalla veggente Gisella Cardia, intorno alla Madoninna di Trvignano, la quale piangerebbe sangue. In queste ore su tutta questa storia è intervenuto un signore, il quale avrebbe donato 123mila euro alla Madonnina. (Continua a leggere dopo la foto)

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Madonna di Trevignano, parla il signore che ha donato 123mila euro

Luigi Avella, 70 anni, ex funzionario del ministero dell’Economia laureato in giurisprudenza e teologia, è l’uomo che ha dato 123 mila euro a Gisella Cardia, ovvero la veggente della Madonna di Trevignano il cui vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla. Secondo un esposto la Madonna di Trevignano in realtà piange con lacrime di maiale. Nel frattempo la veggente è sparita. Il signor Avella ha deciso di parlare attraverso le pagine de La Stampa. Avella ha spiegato che ha dato 123 mila euro di cui 30 mila al marito di “Gisella“.

E gli altri alla Onlus Madonnina di Trevignano: “Devo dire la verità: nessuno dei due mi ha mai chiesto soldi. Ma sapevo che ne avevano bisogno. Dovevano comprare materiale per le attività che fanno da contorno alla gestione del miracolo delle lacrime, come 30 panche, la recinzione del terreno, un’auto, un garage. Ho pagato tutte queste cose: lo posso provare perché ho fatto bonifici bancari. Mia moglie a causa di un incidente stradale ha avuto problemi alla schiena. Dopo che ha ripreso a camminare bene ho voluto ringraziare la Onlus”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ora spera di riavere indietro i suoi soldi

Il signor Avella non sembra intenzionato a denunciare fino a quando le autorità religiose non avranno certificato il falso. Dice di aver assistito un paio di volte alla lacrimazione di sangue “ma oggi non sono più sicuro. Credo che fosse suggestione”. Oggi spera di riavere indietro i 123 mila euro: “Anche se nessuno mi ha forzato a donarli. Sono pentito di aver riposto fiducia in una donna che ha approfittato della mia amicizia. Mi sento tradito come persona, prima ancora che come uomo di fede quale sono. Ho scoperto che l’8 maggio Gisella avrà un’udienza per reiterazione fallimentare per una fabbrica che aveva a Patti, in Sicilia. Chissà come andrà a finire questa storia della Madonnina”.

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