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Il marito muore e lei, dopo 64 anni, apre un cassetto e fa una scoperta sconvolgente

Tutti fin da bambini sognano una storia d’amore come quelle raccontate nelle favole dove il “vissero felici e contenti” è qualcosa di reale. I protagonisti della storia che stiamo per raccontarvi sono stati sposati per 64 anni. Poi la morte di lui ha posto fine alla favola d’amore. Audrey e Glyn Philips erano la coppia perfetta, incarnavano l’amore assoluto ma, solo dopo la morte di lui, lei è venuta a conoscenza di certi segreti custoditi dal marito che mai e poi mai si sarebbe immaginata. Suo marito era riuscito a nasconderle il suo vero lavoro per tantissimi anni. Vediamo nel dettaglio che cosa faceva nella vita il signore Glyn. (Continua dopo la foto)

Il marito muore e lei, dopo 64 anni, apre un cassetto e fa una scoperta sconvolgente

Audrey Philips, 85 anni, è stata sposata con Glyn per 64 anni. Ma suo marito per tutti questi anni gli aveva nascosto uno strano segreto. L’anziano signore era una spia che aveva lavorato per la British Intelligence Force da quando aveva 13 anni. Ma la moglie non ne aveva mai saputo nulla. Ha scoperto tutto nel 2015: mentre sistemava dei documenti contenuti nel cassetto della scrivania del marito che non aveva mai aperto, ha trovato delle carte appartenenti al marito che rivelavano la verità sul lavoro che stava facendo negli anni ’40, ’50 e ’60. Cioè quando i due erano già sposati. Una notizia decisamente sconvolgente per la donna che da sempre credeva di essere la moglie di un ingegnere civile che amava giocare a calcio con la squadra locale. Dopo aver metabolizzato la scoperta, la donna ha raccontato questa bizzarra storia nel libro “Operation XX And Me: Did I Have A Choice?”. (Continua dopo la foto)

Le parole della signora Audrey

Audrey ha ammesso al Mirror di essere rimasta senza parole: non si aspettava che il marito avesse un’altra vita. Ora la donna, dopo aver metabolizzato il segreto del marito, ha deciso di farne un libro, pubblicando “Operation XX And Me: Did I Have A Choice?”. Dal romanzo si legge: «Ero ignara di tutto, avrei così tante domande ma la frustrazione è che non avranno mai risposta. Perché non lo sapevo? Ho sempre rispettato la sua privacy e non mi è mai passato per la testa di andare a sbirciare nei suoi cassetti. Dopo la sua morte ci ho messo 3 anni per leggere tutto e sono ancora sbalordita». 

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