La guerra in Ucraina continua a fare vittime. Tantissimi i civili, i militare e i volontari che hanno perso la loro vita cercando di salvare la loro patria. In queste ultime ore si è diffusa la notizia della morte di Valentina Pushich, primario di anestesia e rianimazione a Kiev. La dottoressa è stata uccisa da una granata russa che ha colpito la tenda in cui assisteva i feriti di guerra. Su questa tragica scomparsa ha detto la sua anche il noto infettivologo italiano Matteo Bassetti, il quale conosceva bene Valentina perchè avevano avuto modo di lavorare insieme in passato. Vediamo nel dettaglio le sue parole su quanto accaduto in Ucraina. (Continua a leggere dopo la foto)

Matteo Bassetti lutto, l’addio alla dottoressa Valentina Pushich morta mentre assisteva i feriti a Kiev
Valentina Pushich era primario di anestesia e rianimazione a Kiev ed è morta a causa di una granata russa che ha colpito la tenda in cui assisteva i feriti di guerra. Considerata un’eroina in Ucraina, anche Matteo Bassetti ha voluto dedicarle alcune parole. I due si erano conosciuti diversi anni fa lavorando in un progetto comune. Dopo aver pubblicato sui social una foto della dottoressa in tutta mimetica e con un piccolo kit di soccorso tra le mani, l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha dichiarato: «Conoscevo personalmente la collega con cui avevo collaborato in passato per vari progetti sui batteri resistenti agli antibiotici. È morta a Kiev pochi giorni fa svolgendo il suo lavoro di medico. La tenda in cui assisteva dei feriti è stata colpita da una granata russa». (Continua dopo la foto)
“La guerra deve essere prevenuta e curata precocemente”
Sempre attraverso i social, Matteo Bassetti ha aggiunto: «Medici e infermieri, insieme a civili inermi tra cui molti bambini muoiono ingiustamente ogni giorno a poco meno di 2000 km da casa nostra. Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere e non un destino da abbracciare o apprezzare. La guerra, come le malattie mortali, deve essere prevenuta e curata precocemente. La violenza non è la medicina corretta: non cura la malattia, uccide soltanto tutti, senza guardare in faccia nessuno. Addio Valentina. Spero che anche la tua morte insieme a quella di tanti innocenti risvegli dal torpore le coscienze dei molti, che sembrano non volerle ascoltare. Riposa in pace».