
Meteo agosto 2025, “il peggiore da 5 anni”: le previsioni e gli avvertimenti di Giuliacci. Un cielo azzurro e limpido potrebbe non bastare a sollevare gli animi quest’estate. Alle soglie di agosto, l’Italia si prepara ad affrontare un’ondata di caldo estremo che promette di mettere alla prova non solo i termometri, ma anche la resistenza fisica e psicologica degli abitanti. Le previsioni delineano uno scenario senza sconti, con temperature record e una presenza ormai familiare ma sempre più temuta: l’Anticiclone Nord-Africano. I segnali ci sono tutti, e arrivano da una fonte autorevole del panorama meteorologico nazionale: il colonnello Giuliacci.

Meteo agosto 2025: l’anticiclone Nord-Africano riporta il caldo
A suonare l’allarme è il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo di lungo corso, che sul suo sito personale prevede per agosto 2025 una persistente influenza dell’Anticiclone Nord-Africano su gran parte del territorio italiano. Il risultato? Un’anomalia termica con scarti di 2-3°C sopra la media stagionale. “Città come Roma, Napoli e Palermo potrebbero sperimentare indici di calore prossimi ai 50°C“, avverte Giuliacci.
Le zone più colpite saranno il Centro-Sud e le Isole Maggiori, in particolare le aree interne della Sicilia, dove le massime potranno sfiorare i 45°C, superando in alcuni casi i valori raggiunti negli ultimi cinque anni. Il caldo sarà accompagnato da una stabilità atmosferica marcata, con cieli tersi e assenza di precipitazioni.

Notti tropicali e afa: il caldo non dà tregua
L’altra faccia di questo scenario rovente si rivelerà di notte. Il fenomeno delle notti tropicali, con temperature minime che non scenderanno sotto i 20-22°C, è destinato a estendersi su molte località italiane. Al Nord, dove solitamente si trova ristoro notturno, l’umidità elevata renderà arduo il raffrescamento: le minime potrebbero restare sopra i 25°C, soprattutto nelle pianure.
Un disagio amplificato nei grandi centri urbani, dove la combinazione tra asfalto bollente, umidità e traffico genererà un caldo opprimente, alimentando i consumi elettrici per l’uso dei condizionatori. “L’afa sarà uno dei principali fattori critici”, conferma ancora Giuliacci, richiamando l’attenzione anche sui rischi per la salute pubblica, in particolare per anziani e soggetti fragili.
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