Chi era James Chance, l’icona della musica No wave
James Chance era cresciuto in una famiglia middle class e si avvicinò prima al rock, poi alle garage band e ai gruppi bianchi influenzati dalla musica nera, per poi scoprire il jazz. Nel 1975 si trasferì a New York, dove condivise un appartamento con Lydia Lunch e formò la band Teenage Jesus and the Jerks. Chance, inizialmente attratto dalla scena jazz, presto iniziò a trovarla troppo rigida e decise di creare qualcosa che fosse completamente nuovo e diverso. Così nacquero i Contortions. La sua presenza scenica lo rese inconfondibile negli anni. Famoso per il suo approccio non convenzionale, James Chance diceva sempre: “Chi non sa suonare ha sempre le idee migliori”. Tra gli episodi più noti della sua carriera ci fu un concerto all’Artists Space di Tribeca, nel 1978, che culminò in una rissa con il critico Robert Christgau. Brian Eno, che era presente tra il pubblico, rimase così colpito da decidere di inserire i Contortions nella compilation No New York. Lo stile di Chance era una combinazione tra la presenza scenica di James Brown, la libertà creativa dei jazzisti come Sun Ra e l’impatto degli Stooges. Questa incredibile miscela riuscì a garantirgli l’ammirazione dei colleghi, che oggi piangono la sua scomparsa.
James Chance, il ricordo della critica e dei colleghi
Off White, il secondo album veramente significativo, uscito come James White and the Blacks, fu un vero e proprio esperimento di disco music che suscitò non poche controversie. Con il passare degli anni Chance ha continuato a fare musica collaborando con vari artisti internazionali e rilanciando i Contortions negli anni 2000. La sua ultima esibizione dal vivo potrebbe essere stata a Utrecht, in Olanda, nel 2019. Secondo il critico musicale britannico Simon Reynolds, Chance era un artista in grado di ribaltare l’orgoglio di James Brown, in autoumiliazione e cinismo, privando la vita di ogni sentimentalismo. Secondo Roy Trakin del New York Rocker, invece, dietro questa maschera cinismo si nascondeva un profondo dolore. Il tastierista dei Contortions, Adele Bertei, ha paragonato Chance a un quadro di James Pollock, con una personalità esplosiva e una vena masochista. James Chance ci ha lasciato un’eredità musicale potente, fatta di sperimentazione e ribellione e un’impronta indelebile sulla scena underground newyorchese.