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Omicidio di Sarah Scazzi, spunta l’intercettazione: 12 anni dopo salta fuori la verità

Il caso di Sara Scazzi potrebbe essere riaperto a causa della testimonianza ritrattata di un fioraio. La morte della giovane ragazza è avvenuta ad Avetrana il 26 agosto del 2010. Le indagini si erano concluse con un’accusa di omicidio per la cugina Sabrina Messeri e sua mamma, la zia della vittima, Cosima Serrano. Una testimonianza chiave del processo fu il racconto di Giovanni Buccolieri, fioraio, che segnalò di aver visto le due donne il giorno dell’assassinio.

La testimonianza del fioraio

“Moh ha nghianà intra la macchina”, aveva detto Cosima alla nipote, secondo il fioraio. Le tre donne si sarebbero dunque allontanate con l’auto. Giovanni Buccolieri dichiarò di aver riconosciuto una figura femminile dai capelli lunghi raccolti sul capo. Ci è voluto un po’ perché l’uomo esponesse la sua versione dei fatti alla giustizia. Dopo la sua deposizione, però, il fioraio fece nuovamente marcia indietro: l’uomo si rese conto che l’orario in cui lui aveva visto la scena (13.30) era antecedente a quello in cui la giovane era stata avvistata per l’ultima volta (14.30).

Giovanni Buccolieri, quindi fu interrogato ancora dagli inquirenti e dichiarò che il suo era stato semplicemente un sogno. Il pm gli disse che mentire alla giustizia è un reato allora lui, spaventato, diede per buone le prime dichiarazioni, che furono fondamentali nella condanna di Sabrina Misseri e Cosima Serrano.

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La confessione a 12 anni dal delitto di Avetrana

Giovanni Buccolieri non ha voluto più parlare della vicenda, fino ad ora. A detta del fioraio, gli inquirenti gli avrebbero mettere pressione per raccontare l’episodio come realmente accaduto, quando lui in realtà lo aveva esclusivamente sognato. Nel corso di una telefonata telefonica il fioraio, sfogandosi con sua moglie, avrebbe raccontato di quando è stato costretto a dichiarare il falso. “A me il primo giorno mi hanno fatto l’interrogatorio. Mi hanno messo in dubbio, mi hanno tartassato tanto per dire quello che loro volevano. Praticamente loro mi hanno fatto raccontare il sogno come se fosse una realtà. Mi hanno suggestionato tutte queste cose qua. Io nella notte ho pensato ‘ma che ho detto? Perché mi hanno fatto dire tutte queste cose qua?’ È stato il mio sbaglio. Mi sono fatto suggestionare e ho raccontato”. Verrà riaperto quindi il caso?

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