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Pensioni: cambia tutto. Ecco la nuova proposta

In questi giorni in Governo italiano è al lavoro per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Il 3 Febbraio 2022 scadrà il mandato di Sergio Mattarella, il quale ha ricoperto questo ruolo per sette anni come vuole il mandato. In attesa del nuovo nome, i lavori sulla riforma del sistema previdenziale si sono momentaneamente fermati, ma sotto traccia si continua a cercare un punto d’approdo condiviso. L’obiettivo è arrivare ad una Riforma Pensioni condivisa, dopo le proroghe inserite nella Legge di Bilancio 2022 per quanto concerne APE Social ed Opzione Donna. (Continua a leggere dopo la foto)

Pensioni: cambia tutto. Ecco la nuova proposta

Dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, il Governo tornerà al lavoro sulla questione pensioni. Nel 2022 è prevista una nuova riforma che introdurrà una revisione del sistema previdenziale italiano, dopo le prime formule di pensione anticipata introdotte con la Legge di Bilancio in sostituzione della Quota 100, che scade a fine 2021. Per il 2022 il Governo introduce la Quota 102 per un solo anno (64 + 38), rinnova per un ulteriore annualità l’Opzione Donna e la proroga dell’APE Sociale. Previsto anche anche scivolo pensione PMI a 62 anni per dipendenti di imprese in crisi. Intanto però emerge anche nuova proposta per la pensione anticipata: un taglio del 3%, solo sulla parte retributiva della pensione, per ogni anno di anticipo rispetto a quelli previsti per la pensione di vecchiaia. Inoltre, nel complesso discorso della riforma pensione, il Governo dovrà guardare anche ai giovani. Da rivedere i temi legati al reddito dei pensionati e alla pensione complementare. (Continua a leggere dopo la foto)

Quota 102

Quota 102 è stata introdotta solo per il 2022. Per fare domanda occorre aver maturato entro il 31 dicembre 64 anni di età e un’anzianità contributiva di almeno 38 anni. Quota 102 non è cumulabile con i redditi derivanti da qualsiasi attività lavorativa, svolta anche all’estero, a eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5mila euro lordi annui. I lavoratori dipendenti da datori di lavoro diversi dalle pubbliche amministrazioni e i lavoratori autonomi che maturano i prescritti requisiti nel 2022, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti. La ‘finestra’ dei lavoratori dipendenti dalle pubbliche amministrazioni è invece di sei mesi.

L’Opzione Donna, invece, consente alle donne di uscire dal mondo del lavoro con 58 anni di età e 35 di contributi, se lavoratrici dipendenti, e con 59 anni di età e 35 di contributi, se lavoratrici autonome. Le lavoratrici conseguono il diritto alla pensione 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti nel caso siano dipendenti. Diciotto mesi nel caso in cui siano autonome. L’APE sociale è rivolta solo ad alcune categorie di lavoratori, di andare in pensione con 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi. In tutti e tre i casi la domanda di pensionamento può essere presentata online all’Inps attraverso il servizio dedicato.

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