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Jannik Sinner, perché ha dovuto restituire la coppa vinta a Wimbledon

Ai campioni viene consegnata una copia ridotta del trofeo

L’episodio si è svolto lontano dai riflettori, quando una dirigente del torneo ha illustrato la regola al tennista. Sinner, sorpreso ma sereno, ha risposto: “Va bene. Nessuna fretta”. Il comportamento del giocatore ha evidenziato la sua professionalità e rispetto per le tradizioni. Ai campioni viene consegnata una copia ridotta del trofeo, di dimensioni leggermente inferiori rispetto all’originale, con incisi i nomi degli ex vincitori.

La tradizione storica del trofeo di Wimbledon

La regola che vieta ai vincitori di portare a casa il trofeo originale risale a quasi 140 anni fa. Marion Bartoli, vincitrice nel 2013, aveva già raccontato: “Non puoi tenere il trofeo. Questo torna nella galleria dei trofei. Non puoi portarlo a casa: c’è un solo esemplare, e rimane a Wimbledon”. Questa scelta garantisce l’unicità del cimelio, anche se priva i campioni della possibilità di conservarlo personalmente. A Sinner rimangono il titolo, il riconoscimento del pubblico e l’ingresso tra i grandi della storia del tennis. Con la vittoria, il tennista italiano è stato anche nominato socio onorario dell’All England Club, acquisendo così un privilegio esclusivo per l’accesso futuro al circolo. Jannik Sinner, con o senza il trofeo originale, ha ormai consolidato il suo posto tra i protagonisti di Wimbledon.

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