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Politica italiana in lutto, se ne va una persona che ha segnato un’epoca

È morto all’età di 70 anni un grande esponente della repubblica italiana, che fu senatore, ministro delle Finanze, presidente della Regione Abruzzo, sindacalista e per decenni impegnato nel partito socialista. La notizia è stata data dal figlio tramite un post su Facebook.

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Politica italiana in lutto

Se n’è andato venerdì, Ottaviano Del Turco  ex presidente della regione Abruzzo, all’età di 79 anni. La notizia è stata comunicata dal figlio, Guido Del Turco, con un post su Facebook che ha commosso molti: “Ciao papà. Ti ho voluto bene. Tanto. E grazie per avermi fatto stare accanto a te per 15 anni, quando il mare è andato in burrasca”. Del Turco era nato il 7 novembre 1994 a Collelongo, in Abruzzo, e si era trasferito da giovane a Roma dove aveva iniziato a lavorare nella Cgil. Entrò nella segreteria provinciale della FIOM, i metalmeccanici della Cgil, come esponente dell’area socialista. Sempre tramite social, il figlio Guido fa sapere che oggi “la camera ardente è aperta tutto il giorno nello studio dove dipingeva. I funerali domani mattina alle 10 nella chiesa di Colllelongo” (continua dopo la foto)

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Se ne va Ottaviano Del Turco

Nei primi anni Ottanta divenne dirigente della Cgil mentre era guidata da Luciano Lama. Nel 1992 lasciò la Cgil per diventare segretario nazionale del Partito Socialista. Nel 1994 venne eletto alla Camera e dal 1996 al 2000 fu presidente della commissione antimafia, che ha il compito di indagare sui rapporti tra associazioni mafiose e politica. Tra il 2000 e il 2011, durante il secondo governo guidato da Giuliano Amato, fu ministro delle Finanze e nel 2004 fu eletto europarlamentare nelle liste dell’Ulivo. L’anno successivo si candidò alla presidenza della Regione Abruzzo: vinse contro il presidente uscente Giovanni Pace. Fu anche senatore per due legislature, fino al 2005.

Durante il suo mandato, si distinse per l’attenzione alle politiche sociali e sanitarie, cercando di migliorare le infrastrutture e i servizi pubblici della regione. Tuttavia, la sua amministrazione fu anche al centro di controversie e accuse di corruzione che, nel 2008, portarono al suo arresto. Venne assolto da quasi tutte le accuse, tranne che l’induzione indebita, condanna confermata in Cassazione al termine di una lungo procedimento giudiziario, affrontato sempre con dignità.

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