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Giallo di Garlasco: il cuscino spostato riapre il caso

Tre linee difensive, una sola voce: stop alla deriva mediatica

La riapertura mediatica del caso ha generato una reazione inaspettata. Gli avvocati di Andrea Sempio, attuale indagato, quelli di Alberto Stasi — l’ex fidanzato di Chiara condannato in via definitiva — e persino i legali della famiglia Poggi, hanno diffuso un comunicato congiunto.

Insieme denunciano il pericolo di una “deriva mediatica” sempre più invasiva: «La situazione è degenerata», si legge nella nota diffusa da Mediaset. I tre fronti legali chiedono rispetto, prudenza e senso di responsabilità. Puntano il dito contro la diffusione di ipotesi non verificate e notizie che rischiano di confondere l’opinione pubblica, danneggiando le indagini in corso.

Un’unione insolita tra le parti coinvolte, che dimostra quanto il clima attorno al caso Garlasco sia ancora incandescente.

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Un caso che non smette di fare paura

Con l’incidente probatorio ancora in corso, l’attenzione torna ad essere altissima. Il caso Garlasco, che sembrava chiuso con la condanna di Stasi, oggi torna a scricchiolare sotto il peso di nuovi indizi, vecchi dubbi e rilanci mediatici.
E nel mezzo di tutto questo, un semplice cuscino diventa protagonista. Spostato, ritrovato, osservato. Forse usato. Forse no. Ma sufficiente a far tremare un impianto accusatorio vecchio di 18 anni.

Un nuovo enigma, in una storia che non smette mai di inquietare.

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