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Riforma pensioni, cosa cambia dal 2024: le ipotesi in ballo

Quali sono le ipotesi che più probabilmente verranno messe in pratica quando sarà ora di varare la riforma pensioni attesa per il 2024? Sono ripartiti i nuovi incontri tra governo e sindacati per la definizione di una nuova riforma delle pensioni. Quest’anno il governo ha prefissato l’obiettivo di definirla per poi applicarla nel 2024. Come cambieranno le pensioni di vecchiaia, di reversibilità e d’invalidità?

Riforma pensioni 2024, cosa cambia: le ipotesi
Riforma pensioni 2024, le ipotesi su come cambierà la pensione di vecchiaia

Riforma pensioni 2024, le ipotesi su come cambierà la pensione di vecchiaia

La priorità è quella di cambiare i requisiti troppo severi della Legge Fornero. I sindacati puntano sui 62 anni di età e almeno 20 anni di contributi. L’orientamento del governo potrebbe essere quello suggerito dal modello di riforma pensioni in Francia, cioè andare in pensione a 64 anni di età, che comunque sarebbe una vittoria. Un’altra possibilità sarebbe Quota 41, che consentirebbe a tutti di andare in pensione con soli 41 anni di contributi a prescindere dal requisito anagrafico, spiega Il Sole 24 Ore.

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ci ha tenuto a precisare che bisogna fare chiarezza su due altri punti chiare: giovani e donne. Con particolare riferimento ai giovani, la ministra Calderone ha chiaramente spiegato che saranno verificate forme di garanzia pensionistica per carriere contributive discontinue, saranno definite forme di potenziamento della posizione pensionistica per formare in modo consapevole una futura rendita adeguata.

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Le modifiche per le pensioni di reversibilità e di invalidità

La Corte di Cassazione ha già emesso una sentenza che riguarda la pensione di reversibilità, sul riconoscimento della pensione di reversibilità a separati e sul calcolo degli importi del trattamento ai superstiti. La pensione di reversibilità spetta anche all’ex coniuge del deceduto anche se questo percepisce alcun assegno. Inoltre il superstite che ha diritto a percepire la prestazione e percepisce altri redditi, avrà una ridurre non superiore all’importo di tali redditi.

Cambieranno invece gli importi delle pensioni di invalidità, che attualmente sono inadeguate al costo della vita in Italia. Un piccolo aumento è stato già messo a punto nel 2023 per effetto della rivalutazione pensionistica al 7,3%, ma questo non basta.

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