Cosa succede a chi risponde
La trappola della truffa telefonica del curriculum si chiude quando si risponde alla chiamata o si contatta il numero su WhatsApp. L’interlocutore non si presenta né menziona alcuna azienda, ma propone un’opportunità semplice e remunerativa: mettere ‘mi piace’ ai video di alcuni creatori su YouTube, inviare uno screenshot come prova e ricevere un pagamento immediato. Questo è solo l’inizio di un percorso che per molti diventa una spirale di raggiri.
Chi segue le istruzioni riceve subito complimenti e incoraggiamenti, ma non vede ancora un euro. Prima, infatti, c’è da superare un ulteriore passaggio: essere messi in contatto con un’altra figura, presentata come Beatrice, la presunta ‘business manager’ dell’azienda. Anche lei parla in modo rassicurante, fornisce spiegazioni vaghe e chiede dettagli sempre più sensibili. L’obiettivo finale è sempre lo stesso: ottenere l’Iban del conto corrente, il nome e cognome dell’intestatario e la banca di riferimento. (Continua…)
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L’indagine dei carabinieri di Parma
Secondo un’indagine dei carabinieri di Parma, questa tecnica è conosciuta come la strategia delle “briciole di pane”. I truffatori iniziano con piccoli bonifici – pochi euro – per guadagnare la fiducia della vittima. Ma quando il legame sembra consolidato, arriva la richiesta decisiva: un versamento ben più consistente, con la promessa di un ritorno con bonus. Naturalmente, questo non accade. Dopo aver incassato il denaro, i criminali scompaiono, lasciando la vittima con un conto svuotato e nessuna possibilità di recuperare la somma.