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“Trump vuole lui”: nuovo papa, chi è il favorito dal presidente degli Usa

La stella social della Chiesa americana

Nonostante l’immagine da cardinale rigoroso, Dolan è riuscito a costruirsi una popolarità anche sul web. Le sue omelie su YouTube, i saluti ai fedeli in formato social e le partecipazioni a programmi televisivi lo hanno reso una vera star digitale. Google lo segnala come “personalità del web” e il pubblico lo apprezza per la sua autoironia.

Nel 2015 ha guidato la parata di San Patrizio a New York, aprendo alle associazioni LGBTQ. E non ha mancato di far parlare di sé indossando un cappello da tifoso dei Green Bay Packers durante una messa. Un “prete tra la gente”, capace di restare fedele alla dottrina ma con i piedi nel presente. (continua dopo la foto)

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Un papabile vero? Le possibilità (limitate) di Dolan

Nonostante il “supporto” di Trump, le possibilità di Dolan di diventare Papa sono basse. Il Collegio cardinalizio è composto per l’80% da membri nominati da Papa Francesco, rappresentanti di un’ala più inclusiva e meno ideologica della Chiesa. Inoltre, il suo legame con Trump rischia di essere un’arma a doppio taglio: lo rende popolare in America, ma potenzialmente divisivo nel resto del mondo.

Esperti e teologi come Thomas Massaro, Kevin Ahern e Bill Cavanaugh sottolineano che un Papa americano – e trumpiano – sarebbe una scelta troppo geopoliticamente delicata. Il rischio di minare i rapporti con Cina e Sud America è concreto.

Dolan al centro della scena, ma ai margini del Conclave?

Il 6 febbraio 2025 Dolan ha compiuto 75 anni, età prevista per la rinuncia da vescovo. Ma la morte improvvisa di Papa Francesco lo ha riportato improvvisamente sulla scena. Il cardinale è partito subito per Roma e ha rilasciato interviste concilianti, elogiando Francesco nonostante i dissapori del passato. Un gesto istituzionale, forse anche strategico, per mantenere un ruolo da protagonista. In passato, Francesco lo aveva messo ai margini, percependolo come esponente dell’ala che ostacolava le sue riforme. Ma oggi Dolan potrebbe tornare centrale, se non come eletto, almeno come influencer interno al Conclave.

Negli ultimi anni Dolan ha affrontato scandali, chiusure di scuole cattoliche, scontri con politici e momenti drammatici come un attacco missilistico in Israele. Eppure, la sua figura resiste: tra Roma e New York, tra web e altari, tra Trump e Vaticano. Sarà difficile vederlo Papa, ma il suo ruolo nella scelta del successore di Francesco potrebbe rivelarsi decisivo. Perché in un Conclave sempre più frammentato, servono volti noti, mani esperte e parole che uniscano. E Dolan, nel bene o nel male, è tutto questo.

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