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Aviaria, confermata la diffusione tra uccelli e mammiferi: ultimissime

Dopo la pandemia di Covid, che ha sconvolto le nostre vite, la sensibilità sui virus è decisamente più alta. Sulla scia di questo è più che comprensibile la preoccupazione per l’influenza aviaria che si sta diffondendo in maniera preoccupante tra specie diverse di animali e che pare sia arrivata a toccare per la prima volta una bambina in Ecuador. A fare un quadro della situazione Ilaria Capua in un’intervista concessa al Corriere della Sera e ripresa da altri giornali italiani online come “Libero”: “Quello che sta accadendo con l’influenza aviaria è il risultato di 25 anni di incapacità a gestire un problema che affonda le radici nella necessità di allevare sempre più animali a basso costo”, ha spiegato l’esperta. Leggi anche l’articolo —> Allarme nei supermercati, non fate questo errore col carrello: rischi di prendere questa malattia

Aviaria 2023, confermata la diffusione tra uccelli e mammiferi: ultimissime

“Il virus assolutamente noncurante di ciò che avveniva in Europa, ha continuato la sua corsa nel pollame asiatico e africano saltando fra pollo domestico e uccello selvatico come un acrobata fino ad arrivare a infettare una moltitudine inimmaginabile di uccelli selvatici migratori, che l’hanno a loro volta amplificato e trasportato per restituire a ciò che avviene sulla Terra questo malefico virus”, ha proseguito Ilaria Capua intervenendo sulle pagine del «Corriere della sera». (continua a leggere dopo le foto)

Ilaria Capua: “Situazione molto complessa”

La virologa intravede qualche similitudine con il virus della Spagnola: “La situazione è molto complessa ci sono mondi economici e dinamiche naturali che si toccano innescando un meccanismo circolare che può prendere il verso di una spirale negativa di implosione oppure può trasformarsi in spirale positiva di riequilibrio sostenibile. Ci sarebbe da scrivere dieci pagine ma io invece credo che la priorità assoluta sia investire urgentemente e massicciamente in vaccini per l’uomo e per gli animali che possano arrestare o addirittura prevenire le conseguenze di questa nuova sciagura. È una corsa contro il tempo e bisogna agire. Adesso”. (continua a leggere dopo le foto)

Aviaria 2023, allarme dell’Oms: preoccupa diffusione ai mammiferi

L’allarme aviaria è scattato in alcuni Paesi del Sud America, con Argentina e Uruguay che dichiarano l’emergenza sanitaria. L’Oms esorta alla vigilanza e, pur precisando che al momento il rischio è basso, “non possiamo presumere che rimarrà tale e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento”. Il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus ha raccomandato di “rafforzare la sorveglianza in ambienti in cui interagiscono esseri umani e animali d’allevamento o selvatici”. Sempre l’Oms: “Da quando H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996, abbiamo assistito solo a trasmissioni rare da e tra esseri umani”. Il virus si è diffuso ampiamente negli uccelli selvatici e nel pollame per 25 anni, ma la recente diffusione ai mammiferi desta preoccupazione. Leggi anche l’articolo —> Matteo Bassetti lancia l’allarme: “1 su 2 muore”, cosa sta succedendo

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