L’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, ha decretato lo stop improvviso. Ad annunciarlo è Marco Cavaleri, responsabile per la strategia sui vaccini della nota Agenzia. “Potrebbero non rappresentare una strategia sostenibile a lungo termine“. In questo articolo vi riportiamo le sue parole. (Continua dopo la foto…)
Cos’è l’Ema
L’Ema (Agenzia europea per i medicinali) è l’agenzia dell’Unione europea per la valutazione dei medicinali ed ha sede ad Amsterdam. Con la creazione dell’agenzia ci si è prefissi il duplice scopo di ridurre il costo che le aziende farmaceutiche dovevano sostenere per ottenere le separate approvazioni dei farmaci dalle autorità di ciascuno Stato membro dell’Unione europea e, nello stesso tempo, di ridurre le tendenze protezionistiche degli Stati che potevano ostacolare le approvazioni di farmaci potenziali concorrenti di quelli già presenti sul mercato interno.
L’EMA agisce e opera come un’agenzia scientifica de-centralizzata a livello europeo. L’agenzia garantisce la protezione e la promozione della salute dell’uomo e degli animali, attraverso l’attività di coordinamento, valutazione, della sola documentazione inviata dalle case farmaceutiche e monitoraggio, a livello centrale, dei prodotti autorizzati dai singoli Stati, mettendo a punto linee guida tecniche e fornendo supporto scientifico ai suoi sponsor. L’EMA ha anche un ruolo nel sostegno alla ricerca e all’innovazione nel settore farmaceutico, per le micro, piccole e medie imprese. Oggetto dell’operato dell’EMA sono i prodotti medicinali per uso umano e veterinario, inclusi i vaccini, i farmaci biotecnologici e i medicinali a base di erbe. (Continua dopo la foto…)
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Il comunicato dell’Ema
Rafforzare la campagna di vaccinazione al Covid-19 con richiami eccessivamente ravvicinati potrebbe avere l’effetto opposto. Potrebbe infatti sovraccaricare la risposta immunitaria. È quanto dichiarato da Marco Cavaleri, responsabile per la strategia sui vaccini dell’Ema. L’Italia, come altri Paesi, ha fissato i richiami dopo 4 mesi dall’ultima dose. Misure su cui l’Agenzia solleva qualche dubbio: “Sebbene l’uso di richiami aggiuntivi possa far parte dei piani di emergenza, le vaccinazioni ripetute a brevi intervalli potrebbero non rappresentare una strategia sostenibile a lungo termine”. La strategia di somministrare booster ogni quattro mesi potrebbe creare problemi con la risposta immunitaria, rischiando di “affaticare” i cittadini. Cavaleri poi aggiunge: “I booster possono essere somministrati una volta, o forse due, ma non è qualcosa che deve essere ripetuto costantemente. Dobbiamo pensare a come possiamo passare dall’attuale ambiente pandemico a un ambiente più endemico”.