
Programmi Tv. Il Festival di Sanremo, simbolo della cultura pop italiana, è pronto a cambiare pelle. Dopo decenni di successi e tradizione, la kermesse potrebbe affrontare una rivoluzione storica: un nuovo format, una nuova visione internazionale, forse persino un altro nome. Mentre Carlo Conti lavora alla prossima edizione, dalle istituzioni e dal mondo musicale arriva una spinta decisa verso il cambiamento. Cosa accadrà davvero al palco più amato d’Italia?
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La Rai prepara il terreno: dal bando alla strategia
Il terreno per il cambiamento è già stato segnato da un importante passaggio istituzionale. L’affidamento diretto alla Rai è stato giudicato illegittimo, costringendo l’azienda a partecipare a un bando pubblico. A sorpresa, però, nessun altro network si è fatto avanti. Il Festival resta quindi nelle mani del servizio pubblico, ma con l’obbligo morale e progettuale di guardare avanti.
Il progetto di evoluzione – interno alla Rai stessa – è già in fase di elaborazione, come confermano fonti vicine all’organizzazione. Pier Silvio Berlusconi e Mediaset, nonostante le indiscrezioni dei mesi scorsi, hanno scelto di non concorrere per l’evento. Tutto questo apre la strada a una fase nuova, in cui anche le modalità di selezione degli artisti, l’impianto scenico e l’estetica generale potrebbero essere completamente rivisti.

Verso un nuovo Sanremo: l’ipotesi rivoluzionaria
Il Festival della Canzone Italiana, così come lo conosciamo, potrebbe vivere una profonda trasformazione. A lanciare l’indiscrezione è stato Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, che in un’intervista rilasciata all’Adnkronos ha spiegato: “Per la prima volta si sta veramente pensando a un altro format. Gli eventi hanno un loro corso storico, ma possono evolversi. L’origine si può celebrare anche cambiando forma”.
Un’affermazione che non passa inosservata, soprattutto perché rafforzata da una pressione sempre più forte da parte degli artisti e della comunità musicale, desiderosi di portare Sanremo a un livello più “contemporaneo, spettacolare e internazionale”. Nel mirino c’è anche la location: se oggi Sanremo è anche sinonimo di Teatro Ariston, in futuro la Rai potrebbe decidere di portare il Festival altrove, creando un nuovo evento capace di mantenere il legame con le sue radici ma capace di parlare a un pubblico globale.
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