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Marco Occhetti, il vero motivo per cui ha lasciato i Cugini di Campagna

Marco Occhetti è morto venerdì scorso, 22 aprile, a seguito di un arresto cardiaco. L’ex Kim dei Cugini di Campagna da anni era lontano dal mondo dello spettacolo. Tempo fa raccontò al Messaggero raccontò il vero motivo del suo allontanamento dalla band. Dopo il successo dei Cugini di Campagna, Kim diventò un’artista di strada.

Marco Occhetti morto

I Cugini di Campagna, ecco perché Kim abbandonò la band

Dopo otto anni insieme (dal 1986 al 1994) alla band, Occhetti abbandonò i Cugini di Campagna. Nell’intervista al Messaggero rivelò proprio il vero motivo per cui non volle più far parte della band. “Lasciare il gruppo è stata una mia scelta non ero più in sintonia con loro. Erano troppo attaccati alle vecchie cose, come ad Anima mia. Grandissimo brano, ma poi nella musica bisogna sapersi rinnovare. Come hanno fatto i Pooh. Col tempo sono nate diatribe, anche sulla nostra immagine. E me ne sono andato”.

Ma non era solo un problema di disaccordi con gli altri componenti della band. “Non mi hanno versato i contributi, si sono inventati mille sotterfugi. Sono tutti tirati con i soldi, ma a livelli estremi. Ed è finita male. Quella è gente fredda. Dopo la mia uscita, mi hanno messo i bastoni tra le ruote. Non volevano che usassi il nome della band. Ma per i primi 3-4 anni ho vissuto sulla scia della popolarità come ex voce dei Cugini di Campagna. Poi la cosa è andata scemando. E la situazione è precipitata”.

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La vita di Marco Occhetti dopo i Cugini di Campagna

Dopo il successo della band, Kim si trovò a doversi improvvisare artista di strada. “Suono solo due ore al giorno perché ho una licenza regolare rilasciata dai vigili per esibirmi ma dalle ore 16, sia in inverno sia in estate e nello spazio di 2 ore ci dobbiamo alternare in quattro per forza. Quindi a me restano 20 minuti, massimo 30. Troppo poco”. Purtroppo, nel contempo, dovette affrontare dei gravi problemi familiari. “Ho mamma e fratello invalidi, poi ho una figlia. Tutti sulle mie spalle. A volte sto sotto a un treno, faccio debitini tipo Paperino. Ma non mi vergogno, per fortuna dicono che sono bravo”.

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