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“Domenica In”, le parole di Vittorio Pisanu sulla tragica morte delle figlie Alessia e Giulia

Vittorio Pisanu racconta la morte delle figlie a Domenica In

News Tv. Ospite ieri, 30 ottobre, a Domenica In, Vittorio Pisanu ha parlato della tragica morte della figlia Alessia e Giulia, investite da un treno alla stazione di Riccione. L’uomo ha raccontato del suo rapporto con le figlie. Le ragazze andavano spesso a ballare a Riccione: lui di solito le accompagnava, ma non lo ha fatto quel 31 luglio. E ora, a tre mesi da quel fatale incidente, il dolore è ancora immenso.

Vittorio Pisanu a Domenica In parla delle figlie, investite da un treno a Riccione

“Domenica In”, Vittorio Pisanu racconta cos’è successo quella notte

“Quando mi chiamarono la prima volta, mi ero preoccupato molto perché le era stato rubato il cellulare. Poi mi dissero che avevano trovato un passaggio, che stavano rientrando e che ci saremmo visti in stazione. Non potevo immaginare cosa sarebbe successo poco dopo”. È iniziato così il racconto di Vittorio Pisanu, padre di Alessia e Giulia Pisanu, morte il 31 luglio scorso investite da un treno alla stazione di Riccione. Cos’è successo quella notte?

“Loro volevano sempre andare a ballare in discoteca, io avevo il terrore. Ed è per questo che le accompagnavo sempre, ogni fine settimana. Ma iniziavano ad essere grandi e mi avevano chiesto di poter andare e tornare con le amiche. Ho detto no per diversi giorni, poi però non stavo bene e quel giorno ho ceduto: ‘Ma sì, per una volta potete anche andare e tornare in treno da sole'”, ha spiegato Vittorio. Il padre delle due ragazze ha rivelato di essere stato molto presente con loro. “Ho sempre cercato di seguirle e di esserci sempre per loro, è anche per questo che quando volevano uscire le accompagnavo sempre”.

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Il dolore del padre di Alessia e Giulia Pisanu

Mara Venier ha chiesto a Vittorio come si sentisse ora, dopo che lo ha colpito una tragedia tanto grande. “Adesso sto meglio, ovviamente non sono stati mesi facili. Ma so che le mie figlie vorrebbero vederci sereni, ed è ciò che stiamo cercando di fare. Sento la loro presenza sempre accanto a me, come in fondo è sempre stato. Ed è per questo che ho deciso di aprire una fondazione che porta il loro nome e che si occupa di ragazzi adolescenti”, ha ammesso l’uomo.

Vittorio però non riesce a darsi una spiegazione su ciò che è accaduto quel 31 luglio. “Non potevo immaginare cosa sarebbe successo poco dopo. Se ho provato a darmi una spiegazione a ciò che è successo? Ovviamente sì, ma scusatemi: non riesco a parlarne, non ce la faccio”, ha detto l’uomo ancora visibilmente scosso.

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