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“Non è l’Arena”, ospite la vittima di Alberto Genovese: il drammatico racconto di Aurelia

Aurelia Bagnai a Non è l'Arena: il racconto della vittima di Alberto Genovese

News Tv. Aurelia Bagnai è ospite della puntata di ieri, domenica 16 ottobre, di Non è l’Arena. La ragazza ha parlato di quella notte, quando Alberto Genovese l’ha violentata. L’uomo è stato condannato a otto anni e quattro mesi, accusato di due violenze sessuali: una ai danni di Aurelia nell’ottobre 2020 nel suo attico a Milano, l’altra su una ventitreenne a Villa Lolita a Ibiza, tre mesi prima. La sua ex fidanzata, Sarah Borruso, accusata dell’episodio a Ibiza, è stata invece condannata a due anni e cinque mesi. La denuncia di Aurelia ha permesso di arrestare l’imprenditore.

Aurelia Bagnai, il racconto dello stupro a Non è l'Arena

“Non è l’Arena”, il racconto di Aurelia Bagnai

Aurelia, la vittima dello stupro di Alberto Genovese si mostra per la prima volta in televisione dopo la sentenza di otto anni all’imprenditore, arrivata poche settimane fa. “Io ero completamente alterata, ancora oggi non ho ricordi, ho dei flashback, molto scollegati e sconnessi. Ero completamente allucinata. Il flash che mi è tornato? Ho qualche ricordo del dolore che provavo, mi ricordo del dolore delle manette, erano molto strette, mi ricordo di aver supplicato più volte, e poi ho il flashback molto forte del sangue sulle lenzuola”, ha spiegato la vittima dello stupro.

La ragazza non aveva il coraggio di raccontare la terribile vicenda che le era successa, ma poi ha deciso che era giusto spiegare la verità. “Ci ho riflettuto molto sull’espormi, io non ho niente di cui vergognarmi o da nascondere. Non devo aver paura di parlare di questa cosa e di raccontare la verità”. “Quella sera sono arrivata lì da sola con una mia amica, non conoscevo nessuno. Come sono entrata in quella stanza? Io non mi ricordo come sono entrata. Da dopo che ho bevuto da quella bottiglia non ricordo più nulla. Prima non avevo mai vissuto il lato brutto delle droghe – ha ammesso la ragazza -. Mi era sempre capitato di viverla in contesti di divertimento, in cui stavo bene, però la droga non è solo quello, è anche altro”.

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La condanna di Alberto Genovese

Ora Aurelia è felice di aver “messo fine ad un circolo vizioso messo in atto da quest’uomo, che sia in carcere grazie a me è sicuramente la cosa più bella”. Grazie alla denuncia della ragazza infatti, ora Alberto dovrà scontare una pena di 8 anni in carcere, come ha riportato La Repubblica.

La giovane ospite ci tiene a precisare che è fiera di aver contribuito all’arresto dell’uomo, che ora non potrà più far male a nessuno. “Non sono nessuno per dire se sia sufficiente o meno (la sentenza), è la legge che decide, ma per me il fatto che lui sia stato condannato è una grandissima vittoria perché non è una cosa così scontata, ci sono donne violentate che non hanno la fortuna di vedere il proprio aggressore in carcere e io ho avuto la fortuna di vederlo arrestato anche solo dopo un mese dalla mia denuncia, non è così scontato e mi sento molto fortunata”. Aurelia ha spiegato di aver rifiutato 130mila euro da Alberto Genovese per uno sconto di pena.

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