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Il campione italiano condannato in via definitiva: dovrà scontare 3 anni e 6 mesi

Ore terribili per il noto campione italiano. È arrivata la condanna definitiva: la seconda sezione della Cassazione ha stabilito che dovrà scontare una condanna a tre anni e sei mesi. Il campione è stato accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il campione quasi sicuramente chiederà al Tribunale di Sorveglianza l’applicazione di misure alternative. Il passaggio in carcere, però, sembra inevitabile. (Continua dopo la foto…)

campione italiano

Il campione italiano condannato a 3 anni e 6 mesi

È arrivato l’epilogo della triste storia del campione italiano. È stato condannato dalla seconda sezione della Cassazione a scontare una pena di tre anni e sei mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Accolta la richiesta del sostituto procuratore generale della Suprema Corte di rigettare il ricorso presentato dal campione e dai suoi avvocati difensori.

La condanna adesso diventa definitiva. Il campione, insieme ai propri legali, dovrà decidere dove costituirsi per iniziare a scontare la pena, ma nel frattempo potrà chiedere al Tribunale di Sorveglianza l’applicazione di misure alternative. Il passaggio in carcere, però, sembra inevitabile. (Continua dopo la foto…)

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Fabrizio Miccoli condannato a 3 anni e 6 mesi

Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo nonché numero 10 della nazionale italiana, è stato condannato dalla seconda sezione della Cassazione a scontare una pena di 3 anni e 6 mesi. L’ex calciatore è stato accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Miccoli, che oggi era a Roma per l’udienza in Cassazione, chiederà quasi sicuramente al Tribunale di Sorveglianza l’applicazione di misure alternative, ma il passaggio in carcere è inevitabile.

La vicenda giudiziaria nasce dal tentativo di Miccoli di recuperare 12.000 euro con violenza e minacce dall’ex titolare della discoteca “Paparazzi” di Isola delle Femmine, Andrea Graffagnini. L’episodio risale a più di 10 anni fa. Già allora fece scalpore perchè Miccoli e il suo interlocutore parlavano nelle intercettazioni del giudice Giovanni Falcone definendolo “fango”. Frasi per le quali l’ex capitano del Palermo si scusò poi pubblicamente.

Il calciatore era stato condannato sin dal primo grado con il rito abbreviato. La sentenza ha retto in tutti i gradi di giudizio, fino alla sentenza definitiva della seconda sezione della Cassazione.  Adesso a Miccoli resterà solo la richiesta al Tribunale di Sorveglianza dell’applicazione di misure alternative, ma il passaggio in carcere è inevitabile. L’ex calciatore dovrà decidere insieme ai suoi legali dove costituirsi per scontare la pena.

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