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Ucraina, dopo la proposta di Di Maio di fermare la guerra, il commento di Capuozzo

Toni Capuozzo ha commentato su Facebook il piano dell’Italia per la pace in Ucraina. Ci ha pensato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha proporre un goffo tentativo di pace, che tra l’altro il destinatario non ha apprezzato.

Di Maio sulla guerra in Ucraina

“Oggi non ci sono le condizioni per la pace, abbiamo di fronte una guerra lunga e logorante”, ha ammesso il ministro degli Esteri. Di Maio ha riferito che ogni scelta sull’integrità territoriale del paese di Zelensky “deve dipendere dall’Ucraina” e ha criticato apertamente la frase “il Donbass e il Lugansk non torneranno mai all’Ucraina”, pronunciata dal vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. Secondo Di Maio, davanti a questa affermazione, si capisce che la Russia non vuole la pace.

Inoltre il paese governato da Vladimir Putin sta ostacolando non solo l’Ucraina ma anche altri paesi. Basti pensare alla questione delle esportazioni. Di Maio ha spiegato che in questa fase è prioritario fare pressing sulla Russia affinché permetta le esportazioni di grano e altri alimenti dai porti sul Mar Nero. Altrimenti “dimostra di essere colpevole del rincaro dei prezzi sugli alimenti”, ha commentato.

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Toni Capuozzo, il commento al tentativo di pace proposto da Di Maio

A commentare il piano di Di Maio ci ha pensato il giornalista Toni Capuozzo. Lo storico inviato di guerra ha dedicato alla questione un post su Facebook. Capuozzo sostiene che ogni tentativo di pace, per quanto goffo, debba essere fatto. “È quasi un piccolo giallo, perché non è chiaro se sia stato davvero consegnato all’Onu. Di certo la Russia non l’ha preso sul serio, e neanche l’Ucraina. A mio avviso, è bene che sia stato elaborato, e lo si diffonda, e lo si critichi e modifichi, e qualunque cosa, e che insomma si parli di negoziati invece che di guerra”.

Bisogna cercare la pace si, ma l’Italia risulta incoerente. “Certo che è difficile improvvisarsi mediatori e mandare contemporaneamente armi. Nella foto un obice 155/39 inviato dall’Italia in opera sul fronte ucraino contro i russi. Per gli esperti, gittata di 25/30 chilometri, fabbricazione Oto Melara. sigla FH70”. Insomma il nostro paese manda armi e nello stesso momento promuove la pace.

 

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